Paese Libero punta su Marcello Manno per le elezioni di Busto Garolfo
Nuova pedina sullo scacchiere elettorale di Busto Garolfo, che a giugno tornerà alle urne per scegliere il prossimo sindaco e rinnovare il consiglio comunale
Nuova pedina sullo scacchiere elettorale di Busto Garolfo, che a giugno tornerà alle urne per scegliere il prossimo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. Il primo a rompere gli indugi qualche settimana fa era stato l’assessore uscente Giovanni Rigiroli, che proverà a raccogliere l’eredità del sindaco uscente Susanna Biondi. Ora c’è anche il nome del primo “sfidante”, largamente preannunciato sui social: Marcello Manno, che correrà per la poltrona più alta di Palazzo Molteni con la lista Paese Libero.
Manno, segretario nazionale della sigla sindacale APLI (Associazione Popolare Lavoratori Italiani) con alle spalle una lunga militanza nella CGIL, dopo aver lasciato ormai anni fa la politica e anche la sigla sindacale, dalla quale non si sentiva più rappresentato, ha deciso di dare vita al partito Paese Libero, che oggi conta circa 350 iscritti. «Non mi ritrovavo più in nessun tipo di politica – sottolinea Manno -, anche perché tanto la sinistra quanto la destra mi sembravano ormai alla deriva: finita la loro era, è ora che il popolo riprenda in mano in potere a cui è chiamato in una Repubblica fondata sul lavoro e sulla democrazia».
«Abbiamo scelto il nome Paese Libero – aggiunge il vicesegretario Francesco Pincelli – per richiamare tutte le realtà del territorio e perché non vogliamo essere legati a nessuna realtà politica: siamo un gruppo di persone che vogliono il bene del territorio, e soprattutto vogliamo dialogare con i cittadini».
Da dove partire? Le idee a Paese Libero non mancano, partendo dal presupposto che «qualcosa deve cambiare in un paese alla deriva». In primis la sicurezza, con l’obiettivo di eradicare la criminalità organizzata – anche «invitando la Prefettura ad intervenire con l’esercito per liberare il paese dallo spaccio nei boschi» – e potenziare la Polizia Locale, dando anche più sicurezza ai giovani con l’obiettivo di tornare a farli girare per il paese. Spinta anche sulla videosorveglianza, ma via gli autovelox «perché non ci dobbiamo arricchire con i soldi delle multe della povera gente».
Poi il rilancio del commercio. «I commercianti non ce la fanno più – sottolinea Manno -: essendo un paese morto, non c’è più un investimento di capitale che rilanci l’indotto interno. Per questo voremmo incentivare chi vuole aprire un’attività in centro abbassando nei limiti del possibile la TARI, i tributi comunali e i canoni di occupazione del suolo pubblico, dando un incentivo da 500 a 1000 euro da restituire se non se ne fa nulla entro due anni e con fiori e piante davanti alle vetrine per abbellire che gestiranno i commercianti stessi. Abbiamo anche pensato di pedonalizzare via Milano fino all’oratorio nel fine settimana sperando che i negozi rimangano aperti e i cittadini abbiamo uno spazio dove passare il tempo».
Sull’agenda di Paese Libero ci sono poi controlli stringenti sull’attività della discarica, aiuti alle associazioni, lotta all’evasione, sostegno alle fasce più deboli ad esempio con pasti gratis per gli over 70 con ISEE pari a zero, abbattimento delle barriere architettoniche e parcheggi per persone con disabilità, aree cani più grandi e pulite e una clinica di pronto soccorso per gli animali feriti, cimiteri più puliti e alimentati con energia ricavata da pannelli fotovoltaici, l’organizzazione di un Oktoberfest bustese, un’analisi della viabilità interna e il tentativo di portare un istituto tecnico in paese.
Con il sogno di far rivivere l’area della ex Rimoldi Necchi – area peraltro di proprietà privata – con un’area ristoro, percorsi vita per anziani e bambini, piscine e un piano bar dove socializzare: il tutto grazie a fondi investiti da imprenditori dei quali la nuova realtà politica ha già intercettato la disponibilità.
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