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Non solo Tigros: così rinasce la ex Gianazza tra Legnano e Cerro Maggiore

Fondata nel 1892, la ex Fratelli Gianazza è oggi un'area quasi interamente occupati da capannoni ormai in condizioni di degrado

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Quale futuro per l’area della ex Fratelli Gianazza tra Legnano e Cerro Maggiore? Per l’area da anni si parla di un progetto di rigenerazione imperniato su un’area commerciale, un edificio per il terziario, spazi verdi e una nuova viabilità, ma finora al redde rationem tutto è sempre rimasto solo sulla carta. La svolta, però, potrebbe essere più vicina dopo che Cerro Maggiore ha approvato definitivamente il nuovo PGT e anche Legnano è ormai quasi in dirittura d’arrivo con l’adozione di dicembre 2023.

La storia della Fratelli Gianazza

Fondata nel 1892 da Eugenio Gianazza, primo capitano di industria di quella che rimarrà per tre generazioni realtà a conduzione familiare, la Fratelli Gianazza, tra le protagoniste della rivoluzione industriale di fine secolo, nel corso della prima metà del ‘900 si è affermata come una delle più importanti fabbriche meccaniche a livello nazionale. Negli anni i suoi orizzonti produttivi hanno spaziato fino alle apparecchiature per l’industria alimentare – come quelle per la concentrazione del pomodoro sottovuoto -, con l’azienda che è stata tra i pionieri nel campo delle macchine e degli impianti per il trattamento dei vini.

Vuota ormai dal 2001 e venduta all’asta nel 2016 dopo un primo esperimento a vuoto nel 2015, la ex Fratelli Gianazza è oggi una delle più evidenti tra le cicatrici lasciate dal passato industriale nel tessuto urbano del paese, con un futuro in discussione da anni. Si parla in tutto di poco meno di 24mila metri quadri – 7mila sul territorio di Legnano e 17mila su quello di Cerro Maggiore – quasi interamente occupati da capannoni ormai in condizioni di degrado, a carico della quale negli anni sono stati ravvisati problemi sia di sicurezza, sia di igiene.

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L’area ex Gianazza a Cerro Maggiore

Cosa prevede il PGT di Cerro Maggiore

Per la ex Gianazza il PGT approvato nelle scorse settimane a Cerro Maggiore fissa come obiettivo la rigenerazione dell’area «attraverso un mix funzionale, ponendo attenzione alla viabilità in virtù dell’alta accessibilità che la caratterizza». Detto che il nuovo piano di governo del territorio mette nero su bianco la necessità di presentare un piano attuativo, nell’area è previsto l’insediamento di una media struttura di vendita alimentare con superficie di vendita fino a 2.500 metri quadri – che a meno di colpi di scena sarà a marchio Tigros –. Con la sottolineatura che servirà «un accurato studio sulla viabilità/traffico che garantisca un adeguato inserimento dell’intervento nel contesto viabilistico e la conseguente realizzazione di tutte le opere pubbliche necessarie a garantire i livelli di servizio e di regolamentazione della circolazione veicolare, pedonale e ciclabile».

La futura convenzione dovrà definire anche la cessione in comodato a Palazzo Dell’Acqua per 30 anni di uno spazio di 150 metri quadri sul fronte dell’edificio. Tra le prescrizioni dello strumento urbanistico per l’area ex Gianazza, inoltre, c’è la connessione dello spazio pubblico attraverso piste ciclabili, con l’attraversamento ciclo-pedonale previsto su via Catullo che dovrà avvenire preferibilmente attraverso una passerella aerea, ferma la possibilità di mettere nero su bianco nella convenzione una compensazione alternativa all’opera.

Completano il quadro la previsione di una postazione pubblica di bike sharing con almeno 10 slot per le due ruote e 4 colonnine di ricarica, l’urbanizzazione di via Saragat e un’area a verde «adeguatamente estesa e piantumata» da tra le zone a diversa destinazione d’uso.

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L’area ex Gianazza a Legnano

Cosa prevede il PGT di Legnano

Il PGT di Legnano, adottato a dicembre, riparte dal documento di inquadramento per la programmazione integrata di intervento approvato dal consiglio comunale a settembre 2022, dando alla proprietà tre anni di tempo dall’adozione dello strumento urbanistico stesso per presentare una proposta di piano integrato di intervento: in caso contrario, rimarranno valide le previsioni della scheda relativa all’ambito ex Gianazza.

Lì il PGT ammette progetti per un totale di 4.750 metri quadri di superfici coperte: la vocazione dell’area rimanere produttiva con destinazione principale industriale e artigianale, ma nel ventaglio delle ipotesi ventilate dal piano di governo del territorio ci sono anche attività direzionali e professionali, strutture ricettive alberghiere e non, negozi di vicinato, servizi pubblici o comunque di interesse generale, esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande e medie strutture di vendita fino a 800 metri quadri di superficie di vendita.

Il progetto dovrà prevedere anche una fascia verde alberata di mitigazione larga almeno 20 metri  lungo viale Cadorna e la cessione di un’area verde lungo via Tessa con percorso ciclopedonale alberato di collegamento con Cerro Maggiore. Per l’accesso veicolare all’area, inoltre, dovrà essere realizzata anche una rotonda tra viale Cadorna, via del Carmelo e via Tessa.

Foto in copertina da Google Earth

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Gennaio 2024
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