Tommaso De Candia in campo per le elezioni di Rescaldina con una civica
De Candia, imprenditore 35enne, ha scelto di candidarsi alle elezioni come sindaco dopo aver corso come aspirante consigliere nel 2014
Nel 2014 aveva corso come consigliere a sostegno di Andrea Calini, sotto il simbolo di Forza Nuova. Dieci anni dopo, Tommaso De Candia, imprenditore 35enne che vive in paese da una quindicina di anni, ha scelto di scendere in campo in prima persona e di proporsi come primo cittadino alle elezioni amministrative di giugno a Rescaldina, dove “sfiderà”- salvo che emergano nuovi nomi nei prossimi mesi – il sindaco uscente Gilles Ielo e il candidato del centrodestra che sarà presentato domenica 28 gennaio.
«Mi sono candidato come consigliere comunale quando avevo 25 anni e non partecipo più alla vita politica da tempo – spiega De Candia -: oggi, nonostante io non sia un politico di professione, ho deciso di candidarmi come sindaco senza partiti alle spalle ma solo con la mia lista civica perché alle ultime due tornate elettorali ho visto la sinistra dominare a Rescaldina senza una vera opposizione. Conosco bene il territorio e credo abbia il potenziale per svilupparsi ma non ci sia riuscito negli ultimi dieci anni soprattutto a causa dell’amministrazione: serve rinnovamento, servono un cambio di approccio e una mentalità più imprenditoriale».
Lista e programma sono ancora da presentare, ma intanto l’aspirante primo cittadino ha già le idee chiare sui punti cardine dai quali ripartire: una struttura sanitaria a Rescaldina («Possibilmente un ospedale con pronto soccorso»), la revisione della viabilità («I cittadini continuano a lamentarsi soprattutto per come sono state realizzate le piste ciclabili e per i sensi unici che hanno reso impraticabili le vie del centro»), la manutenzione stradale, uno stadio a Rescaldina («Perché non proporci per lo stadio del Milan?»), una nuova gestione dei rifiuti con l’eliminazione del chip per l’indifferenziato e un sistema premiale di sgravi sulla TARI proporzionale ai risultati nella differenziata al posto delle sanzioni e una spinta sul turismo («I boschi sono “infestati” dagli spacciatori e sono diventati discariche: mandare una pattuglia di tanto in tanto serve a poco, vanno valorizzati con attività come parchi botanici, magari dando alcune zone in concessione a privati»).
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