La seduta di bilancio convocata per le 18.15 scatena la polemica a Dairago. Martedì 23 gennaio il consiglio comunale è stato chiamato a riunirsi nel tardo pomeriggio per la presentazione del bilancio di previsione, ma l’orario scelto per la riunione del parlamentino ha provocato una levata di scudi da parte delle opposizioni.

«Nonostante infinite richieste ed inviti alla ragionevolezza e al buon senso questa maggioranza, per l’ennesima volta, ha convocato un importante consiglio comunale inerente il bilancio e la programmazione delle attività amministrative alle 18.15 ovvero in pieno orario lavorativo per i più – la protesta di UniAmo Dairago e Scelgo Dairago -. Orari del genere non permettono ai consiglieri lavoratori di gestire le proprie responsabilità professionali e personali. Convocare incontri in orario lavorativo appare così un modo subdolo per escludere le voci dei consiglieri dal processo democratico decisionale».

«In aggiunta, viene limitata la possibilità di partecipazione da parte dei cittadini dairaghesi ad uno dei momenti più importanti per la vita politica del paese – proseguono le due civiche all’opposizione -. È forse una strategia deliberata per negare pari opportunità tra lavoratori e non di partecipare attivamente alle discussioni? Un trucco per manipolare il processo decisionale e democratico a proprio vantaggio. Noi lo interpretiamo come segno di insicurezza e chiusura. Questo atteggiamento perpetrato negli anni, non solo mina la fiducia e la collaborazione tra consiglieri, mina le fondamenta stesse della democrazia negando ed ostacolando la partecipazione».

Polemiche rispedite al mittente dalla maggioranza. «Il consiglio comunale è stato convocato alle 18.15 con un unico punto all’ordine del giorno: la presentazione del bilancio, che non prevede discussione – è la replica del sindaco Paola Rolfi -. La discussione si terrà in fase di approvazione del bilancio, nel prossimo consiglio comunale: durante la seduta consiliare di martedì ho già comunicato ai consiglieri che verrà convocato alle 21. Non convochiamo sempre i consigli comunale alle 18, dipende da tanti fattori, e abbiamo sempre detto ai consiglieri che per legge possono prendere dei permessi per partecipare alle commissioni e ai consigli. Per questo ritengo che sia stata sollevata una polemica incomprensibile».