Approvato il nuovo PGT di Cerro Maggiore: “Da qui possiamo e dobbiamo ripartire”
Voto contrario da Bene Comune: "PGT conservativo, difetta di slancio, idee e creatività nel proporre nuovi servizi ai cittadini"
Via libera a Cerro Maggiore al nuovo PGT, approvato durante la seduta consiliare di sabato 20 gennaio dopo il primo semaforo verde arrivato la scorsa estate con l’adozione.
«Siamo molto soddisfatti del risultato finale – sottolinea l’assessore alla partita Alessandro Provini -. Il nuovo PGT è solido e partecipato. Oltre la metà delle osservazioni sono state accolte, a significare una grande attenzione verso le richieste motivate di cittadini ed operatori. Inoltre sottolineiamo che nel parere di compatibilità di Città Metropolitana non ci sono segnalazioni o richieste di modifiche rispetto l’impianto generale di norme e destinazioni. Anzi si legge un elogio verso la scelta di introdurre un parametro compensativo per i nuovi ambiti urbanizzabili al fine di costituire la cosiddetta rete ecologica comunale (piste ciclabili, aree verdi attrezzate, servizi per la collettività, ecc). Infine siamo molto contenti per la collaborazione di tutti i consiglieri. Molte osservazioni sono state votate all’unanimità, trovando soluzioni condivise, e ancor più significativo nessuna votazione ha avuto voti contrari. Spiace che sul voto finale sia prevalso il distinguo politico e ci si sia divisi dopo un percorso condiviso, ma, purtroppo, è consuetudine sbagliata di una politica vecchio stampo, fatta di no e di ideologia. Io prendo il buono di questo percorso che ripeto è stato condiviso e partecipato. Da qui possiamo e dobbiamo ripartire».
Pollice verso, come già in sede di adozione, da Bene Comune. «È un progetto per il futuro del paese che, pur perseguendo correttamente la finalità di un minor consumo del suolo, come certificato dal parere espresso da Città Metropolitana, si presenta come essenzialmente conservativo e difetta di slancio, idee e creatività nel proporre nuovi servizi ai cittadini – spiegano dalla civica di centrosinistra -. Come già evidenziato in sede di adozione, continua a permanere un’eccessiva quantità di spazi riservati a nuove strutture commerciali, sicuramente non tutte necessarie al nostro comune e portatrici di una notevole quantità di traffico. È un piano che richiederà inoltre una costante e proficua collaborazione con i comuni confinanti e in particolare con il comune di Legnano, soprattutto per la corretta gestione della viabilità nella zona dell’ex Gianazza, destinata ad ospitare un insediamento della Tigros. Su tutti questi aspetti la nostra vigilanza sarà costante negli anni a venire».
Le aree dismesse nel nuovo PGT
Partita fondamentale per il nuovo PGT sarà la rigenerazione urbana delle aree dismesse. A partire dalla ex Gianazza, vuota ormai dal 2001 e venduta all’asta nel 2016 dopo un primo esperimento a vuoto nel 2015, che con i suoi quasi 24 mila metri quadri insiste per poco meno di 7mila metri quadri sul territorio di Legnano e per 17mila metri su quello di Cerro Maggiore. Per la riqualificazione dell’area, quasi interamente occupata da capannoni ormai in condizioni di degrado, è stata confermata dal nuovo strumento urbanistico la destinazione commerciale e terziaria, in linea con il progetto in sospeso ormai da anni.
Anche per la ex Fonderia Cerrese, acquistata all’asta ormai più di due anni fa da Officine Mak, società specializzata proprio nella riqualificazione di aree dismesse, è prevista la destinazione commerciale e terziaria, mentre per la ex Manifattura di Legnano si parla di destinazione residenziale accanto a quella commerciale, con l’inserimento di un parco urbano da 5mila metri quadri tra le aree compensative di interesse pubblico. Rimane invece industriale il futuro della ex Brenta Precompressi, dove il mese scorso sono iniziate le operazioni di bonifica: per quei 28mila metri quadri il nuovo PGT prevede destinazione produttiva e terziaria e le voci di corridoio parlano di un possibile arrivo di una nuove sede di AB Medica anche se al momento il condizionale è d’obbligo.
Per l’area ex Bernocchi in centro, infine, il cambiamento sarà più radicale: si parla infatti di un’area che, laddove è stata parzialmente recuperata, ha un’anima artigianale e industriale che per ragioni di zonizzazione acustica non può più coesistere con il centro cittadino. La giunta Berra, pertanto, ha optato per un ambito residenziale, ma con una prospettiva diversa da quella che l’edificazione assume normalmente a Cerro Maggiore: si costruirà infatti in altezza e non in larghezza, lasciando spazio al verde in continuità con l’implementazione del parco della biblioteca.
Primo via libera al nuovo PGT di Cerro Maggiore: ecco il futuro delle aree dismesse
L’area IKEA torna agricola
Il nuovo PGT segnerà anche un incremento del 30% nelle aree a destinazione agricola sul territorio comunale: una su tutte l’area finita una decina di anni fa nel mirino di IKEA, che tra Rescaldina e Cerro Maggiore avrebbe voluto portare un centro commerciale da oltre 130mila metri quadri a ridosso dell’autostrada A8.
Già Rescaldina, infatti, nel 2019, con l’approvazione del proprio piano di governo del territorio, aveva individuato quell’area come area strategica agricola, facendo di fatto decadere l’accordo di programma relativo alla trasformazione dell’area, così come poi avevano fatto anche il piano territoriale regionale e il piano territoriale metropolitano. Ad oggi, quindi, l’area è prevista come area agricola: se i proprietari fossero interessati a valorizzarla dovrebbero presentare un’istanza connotata da un interesse regionale.
Con il nuovo PGT +30% di aree agricole a Cerro Maggiore. C’è anche l’area IKEA
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