Chiesa dei SS. Gervaso e Protaso gremita a Parabiago per l’ultimo saluto a Roberto Biancon, il 53enne di Arluno travolto insieme a Vanessa Gatti da una valanga in alta val Formazza domenica 7 gennaio.

«Siamo venuti per raccogliere ciò che attraverso Roberto Dio ha voluto comunicare a chi ha conosciuto – ho sottolineato il parroco di Arluno, don Giacinto Tunesi -. Amante della montagna e dell’altezza, amava stare in alto e noi accogliamo l’invito di questa persona a non accontentarci, nemmeno della vita terrena. Dobbiamo tendere sempre verso l’alto. Non accontentiamoci di quello che siamo, cerchiamo la nostra spiritualità, ma allo stesso cerchiamo di essere concreti e di avere un cuore tenero con le persone che abbiamo a fianco».

Al termine della cerimonia anche la lettura della lettera di Sant’Agostino e il ricordo di Moreno Ruspi, titolare della palestra Gymnasion Parabiago Live. «Ci mancano la tua presenza, i tuoi sorrisi e la tua disponibilità a dare consigli a tutti: hai sempre esercitato la tua professione rendendo felice gli altri, eri una persona di spessore morale e generosa nel mettere a disposizione le tue conoscenze. Te ne sei andato di gran fretta facendo quello che amavi fare – le parole di Ruspi – e nel tuo ricordo continueremo a fare il meglio. Grazie Roby per tutto quello che hai fatto per gli altri dalla tua famiglia del Gymnasion: crediamo nella vita oltre la terra e siamo consapevoli che sarai sempre con noi e nei nostri ricordi più belli, mentre vivrai la tua prossima avventura».

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Tra chi ha voluto ricordare Roberto Biancon anche un prete che lo ha conosciuto durante un viaggio in Cambogia, insieme a Vanessa. «Di loro ho apprezzato la voglia di vivere; insegnavano la felicità – ha raccontato -. Dal cielo ora Roberto ci guarda e ci dice di mettere in pratica quello che ci ha insegnato».