Anche l’ultimo ambulante da gennaio “saluta” il mercato di Sant’Ilario a Nerviano
La crisi - che ormai sembra irreversibile - del mercato di Sant'Ilario è approdata tra i banchi del consiglio comunale durante l'ultima seduta
Sempre meno ambulanti – e con le tasche sempre più vuote – nei mercati cittadini. A far parlare definitivamente di crisi per un settore in difficoltà già da tempo per la concorrenza della grande distribuzione era stato in primis il Covid, con tutti i problemi che ha messo sul percorso dei commercianti in generale e di chi lavora nei mercati in particolare. Poi ci si erano messi anche caro carburanti e inflazione galoppante. Il risultato quasi ovunque è un mercato con sempre meno bancarelle, che svuotandosi sta facendo appassire anche la funzione sociale che hanno sempre ricoperto
Non fa eccezione Sant’Ilario, frazione di Nerviano dove da gennaio anche l’ultimo ambulante rimasto “saluterà” il mercato settimanale. Tanto che la situazione è finita tra i banchi del consiglio comunale durante l’ultima seduta consiliare attraverso un’interpellanza presentata da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano la cui discussione è stata segnata anche da schermaglie tra il gruppo consiliare e la presidenza del parlamentino prima e l’assessorato al Territorio poi.
«I mercati costituiscono spazi pubblici essenziali per la vita di una comunità – ha sottolineato il capogruppo Massimo Cozzi nell’interpellanza -. Infatti non sono solo aree per la distribuzione e vendita di beni e prodotti, bensì sono luoghi di incontro, di aggregazione e di scambi relazionali. Il mercato costituisce un servizio pubblico alla collettività ed agevola la costruzione di quel senso di appartenenza al luogo che fonda l’identità di un paese».
L’ex sindaco, richiamando il documento unico di programmazione, oltre a sottolineare «l’evidente e crescente difficoltà del mercato di Sant’Ilario Milanese», ha anche evidenziato come il mercato della frazione rappresenti «un luogo “commerciale” e “sociale”, dove si recano diversi anziani, a piedi o in bicicletta, per fare i propri acquisti, dall’ambulante di fiducia, di prodotti altrimenti non reperibili nella frazione», chiedendo quindi conto alla giunta di come intende «preservare e provare a rilanciarlo».
«Oggettiva difficoltà mi sembra un eufemismo – ha replicato il sindaco Daniela Colombo -: era rimasto un solo ambulante, che ha fatto sapere che non ci andava più nessuno. C’è un vizio di base in questa interpellanza, ed è quello di dire che ciò nonostante questo mercato rappresenta un luogo dove si recano diversi anziani. Non c’è domanda e quindi non c’è offerta: quest’anno vi erano due titolari più uno spuntista, che da parecchio tempo sembra non si presenti; uno dei titolari ha lasciato qualche tempo fa, l’ultimo ambulante ha avvisato che da 1° gennaio smetterà l’attività. Non c’è modo di rinvigorire una situazione in palese decadimento perché non c’è domanda e di conseguenza non c’è offerta. Tutti i mercati sono in decrescita purtroppo, è una realtà con la quale si devono fare i conti e riguarda anche le fiere, tanto che si sta cercando sempre più di integrare l’assenza degli ambulanti con hobbisti».
Risposte che comunque non sono bastate all’opposizione, con il consigliere Cozzi che ha messo sul tavolo anche il Mercato Contadino che avrebbe potuto essere portato a Sant’Ilario e l’assessore alla partita Sergio Parini che ha sottolineato la diversità tra le due realtà.
Foto di archivio
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