Dopo nove mesi il Laghetto Cantone è ancora chiuso
La situazione del Laghetto Cantone è tornata tra i banchi del consiglio comunale di Nerviano con un'interpellanza di Forza Italia e Fratelli d'Italia
Il 2023 è quasi concluso, ma di riapertura del Laghetto Cantone per il momento ancora non si parla. La situazione dell’area, nato dalla riqualificazione di una vecchia cava e oggi di proprietà dei comuni convenzionati per la gestione del Parco del Roccolo, è tornata tra i banchi del consiglio comunale di Nerviano – dove era già approdata nei mesi scorsi – attraverso un’interpellanza presentata da Forza Italia e Fratelli d’Italia.
«Risulta che da fine febbraio 2023 ad oggi il laghetto e l’area circostante di alto valore ambientale siano interdetti alla cittadinanza e, come era prevedibile, l’intera area si stia lentamente degradando – ha sottolineato nel documento il capogruppo Sergio Garavaglia -. Non sappiamo nulla rispetto dello stato dell’arte per l’individuazione da parte del Parco del Roccolo di un nuovo gestore nonostante gli impegni presi con il nostro consiglio comunale. Ad oggi nulla è stato comunicato al nostro comune rispetto all’eventuale gara per l’individuazione della nuova gestione e ai lavori ordinari che lo stesso parco aveva segnalato che avrebbe intrapreso per salvaguardare le essenze arboree, la qualità delle acque e la fauna presente».
Quadro che ha indotto il gruppo consiliare formato dai due partiti a chiedere conto all’amministrazione di cosa vuole fare «per obbligare il parco ed il comune di turno a rispettare gli impegni presi» e se Piazza Manzoni abbia l’intenzione, «stante l’imbarazzante immobilismo della direzione del parco, di attuare poteri sostituitivi per togliere al parco le procedure per l’individuazione di una nuova gestione».
Opzione, quest’ultima, esclusa dall’assessore alla partita Sergio Parini. «Non c’è possibilità di poteri sostitutivi – ha spiegato Parini – in una situazione in cui il Parco del Roccolo non è un’entità giuridica ma è basato su una convenzione tra comuni che prevede l’individuazione di un comune capofila, che dal punto di vista amministrativo compie tutti gli atti necessari attraverso il proprio personale e il proprio bilancio. Quest’area insiste sul comune di Nerviano ma pro quota ne sono proprietari tutti i comuni».
«Non corrisponde a verità che l’area non sia curata – ha aggiunto l’assessore, sottolineando come a rallentare la procedura sia stato anche l’avvicendamento alla direzione del parco -: le manutenzioni e gli sfalci vengono fatti. È stato dato un incarico ad un professionista per una ricognizione perché sui beni di proprietà dei comuni del parco ci sono una serie di problemi di carattere catastale, autorizzatorio e normativo: per poterli consegnare in maniera confacente, occorre fare degli investimenti. La gestione di quel posto, poi, nei dieci anni di affidamento non è stata particolarmente oculata nella manutenzione dell’intera area. Una volta identificati gli investimenti da fare da parte del parco, occorrerà individuare la forma più idonea di affidamento che non può essere quella previgente, dimostratasi fallimentare perché poneva in capo all’affidatario oneri che con quell’attività non poteva sostenere».
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