Confindustria Alto Milanese scuote la scuola: “Torniamo a bocciare, per sognare serve fatica”
Nella sua 78° Assemblea, Confindustria Alto Milanese ha esortato imprenditori e studenti a mettersi in gioco: "Abbiamo bisogno di giovani competenti"
Mettersi in gioco per il benessere del territorio. Questo l’invito di Confindustria Alto Milanese agli imprenditori e agli studenti intervenuti alla 78° Assemblea dell’associazione andata in scena giovedì 23 novembre al Teatro Tirinnanzi di Legnano. Ma per mettersi in gioco bisogna fare fatica, «l’unico modo per realizzare i sogni, senza i quali ci ammaliamo». È il cuore del discorso, concreto e a tratti duro, del presidente Maurizio Carminati, alla sua prima assemblea.
Davanti a lui, oltre 200 studenti delle scuole superiori del territorio, con i loro insegnanti, e 27 studenti del corso Ifts in Meccatronica promosso da Confindustria (nella foto di copertina): «Le nostre imprese – ha detto Carminati – hanno disperato bisogno di personale, giovane e competente, di collaboratori capaci, svegli, formati, ma soprattutto di brave persone. Le imprese, però, non solo trovano personale impreparato ma fanno fatica a trovare qualcuno a cui interessano le discipline tecniche».
E qui entra in gioco la responsabilità della scuola: «Perché, se i ragazzi non studiano, vengono comunque promossi? – è la domanda provocatoria lanciata dal palco del teatro Tirinnanzi, senza generalizzare -. Se vogliamo una scuola di serie A, dobbiamo poter scegliere i docenti per merito e dobbiamo fermare gli studenti che, per pigrizia o per limiti, non arrivano all’apprendimento minimo richiesto». Bisogna, però, mettere gli insegnanti nelle condizioni di potere bocciare: «I professori – ha detto ancora Carminati – dovrebbero poter beneficiare di una sorta d’immunità che li protegga dai ricorsi al TAR e dalle minacce legali di alcuni genitori, sempre più lontani dal riconoscere i docenti come educatori dei loro figli, talvolta anche in loro assenza. Gli insegnanti devono poter esercitare un mestiere basato sull’autorità e sull’autorevolezza, perché preparati e competenti. Un’autorità che deve permettere loro di punire i ragazzi, a prescindere dalle minacce dei loro genitori».
In questo contesto anche le aziende hanno un ruolo importante nella formazione dei loro futuri collaboratori: «Dobbiamo andare non solo nei corsi post diploma, ma direttamente nelle scuole supportando i piani di studio, parlando ai ragazzi aiutandoli nell’orientamento».
ATTORI SOCIALI
L’invito ai tanti imprenditori presenti è poi quello di «investire il proprio tempo in questioni d’importanza strategica e vitale per il futuro della manifattura, ma anche della società in genere, con l’obiettivo di diventare sempre più attori sociali». Messaggio ripreso poi dal presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato da Sebastiano Barisoni, vice direttore esecutivo Radio 24. «Quando è partita la rivoluzione digitale abbiamo iniziato ad investire in innovazione e ricerca; abbiamo compreso l’importanza di contribuire alla formazione delle nuove generazioni sulle nuove competenze che sono “green, innovazione, difesa”. Ed è qui che Confindustria – ha ribadito Bonomi – deve giocare un ruolo importante. Le Imprese hanno anche un importante ruolo sociale: lo Stato ha sempre meno risorse e sta arretrando nel sociale. Oggi sono le imprese a occuparsi degli incapienti, del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio. Abbiamo una missione sociale che dobbiamo tornare a raccontare».
Dall’associazione degli imprenditori sono state quindi avanzate una serie di azioni-proposte per aiutare il territorio, dalla stesura delle politiche di sviluppo locale, industriale, urbanistico e sociale con le amministrazioni locali, all’affrontare insieme a loro il costo abitativo che deve sostenere un ragazzo per trasferirsi a studiare o lavorare nell’Alto Milanese, fino al tema degli asili nido.
ELOGIO AL CAPITALE UMANO
La 78esima assemblea di Confindustria è stata un grande elogio al capitale umano che «vale molto di più del capitale finanziario: senza il capitale umano le imprese muoiono». «Viviamo in quella che è stata definita una “Algorocrazia”, la dittatura dell’algoritmo – ha detto Barisoni -: solo la componente umana è in grado di sconfiggere l’algoritmo, e quello che noi possiamo continuare a fare è dare consulenza, offrire un valore aggiunto. Per questo servono competenze e sacrifici». Il convegno è stato arricchito anche dall’intervento di Clemente Ingenito, Comandante pilota, che ha invitato i ragazzi a sognare, sempre.
Un ricordo speciale è stato dedicato a Gianni Mainini, amato presidente di Confindustria Alto Milanese scomparso lo scorso agosto
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