Già iniziati gli sconti per il Black Friday. Ma com’è nato il “venerdì nero” shopping?
Per il Black Friday Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza prevede un incremento delle vendite del +5% rispetto allo scorso anno
Sono già iniziati, soprattutto online, gli sconti per il Black Friday del prossimo 24 novembre, ricorrenza che tradizionalmente negli Stati Uniti – e ormai da alcuni anche in Europa e in Italia – fa rima con una serie di offerte commerciali che si prolungano anche ai giorni seguenti, fino al lunedì successivo, il cosiddetto Cyber Monday, e oltre.
Per il “venerdì nero” degli acquisti Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza prevede un incremento delle vendite del +5% rispetto allo scorso anno, con un dato medio di sconto del 30% e uno scontrino medio per l’acquisto dei prodotti scontati sui 110 euro.
Cos’è il Black Friday
Quella del Black Friday è un tradizione che arriva dagli Stati Uniti, dove il venerdì dopo il Ringraziamento e la parata organizzata dalla catena di grandi magazzini Macy’s a New York è, appunto il cosiddetto “Venerdì Nero” in cui i negozi fanno saldi importanti sui prodotti in vendita, al punto che in molti dormono nei sacchi a pelo davanti ai punti vendita già dalla notte prima.
E proprio dalle code interminabili che inevitabilmente segnano il Black Friday secondo una prima versione della storia sarebbe nato il nome del venerdì nero, espressione che tra gli anni ’50 e ’60 sarebbe stata utilizzata dalla polizia di Philadelphia per descrivere traffico e ingorghi innescati dalle vendite scontate.
Che sia questa l’origine del nome, però, non è certo. Secondo un’altra versione, infatti, l’appellativo Black Friday farebbe riferimento alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti, che proprio in occasione del venerdì nero dello shopping passavano dal rosso delle perdite al nero dei guadagni.
I consigli di Altroconsumo
Le offerte del periodo del Black Friday sono davvero convenienti? Se lo è chiesto Altroconsumo, che negli anni scorsi ha monitorato «i prezzi di centinaia di negozi per capire se, a differenza delle settimane precedenti, le offerte proposte in questa ricorrenza fossero reali o specchietti per le allodole», arrivando alla conclusione che «gli stessi prezzi possono essere disponibili anche in altri periodi».
«Verificando lo storico dei prezzi di alcuni prodotti segnalati come scontati nello scorso Black Friday – spiega Altroconsumo -, abbiamo visto che “le offerte” di fatto esistevano già prima dei quella data. Se pensi, quindi di approfittare di questa giornata per fare l’affare del secolo, potresti restare un po’ deluso. La nostra analisi, infatti, ha evidenziato come certi prodotti in sconto durante questa ricorrenza fossero già stati lanciati in offerta in altre giornate che non c’entrano niente con il Black Friday. Addirittura, in alcuni casi questi prodotti erano scontati maggiormente in passato rispetto al periodo del Black Friday. Insomma, per trovare l’offerta giusta non è necessario aspettare il quarto venerdì di novembre, ma basta un monitoraggio attento per trovare prezzi simili anche in altri momenti dell’anno».
Altroconsumo, inoltre, si concentra sull’indicazione del prezzo barrato. «Da quando a marzo 2023 è entrato in vigore il nuovo art. 17-bis del Codice del Consumo non ci sono più dubbi su come deve essere indicato il prezzo di riferimento, ossia il prezzo barrato dal rivenditore, indicato come prezzo iniziale a cui viene applicato lo sconto – prosegue l’organizzazione di consumatori -. Il prezzo di riferimento deve essere il prezzo più basso applicato dal professionista alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti».
«Il venditore è libero di indicare anche altri prezzi applicati al prodotto, ad esempio il prezzo di listino o il prezzo medio di vendita nell’ultimo mese, ma tali informazioni devono essere date in aggiunta al prezzo di riferimento – aggiunge Altroconsumo -. È fondamentale, peraltro, che il prezzo di confronto sia inserito, anche graficamente, in un contesto che non crei confusione e non distolga l’attenzione del consumatore da altre informazioni essenziali. In concreto, il consumatore deve poter confrontare il prezzo ridotto con il prezzo pieno a cui avrebbe acquistato quello stesso prodotto se lo sconto non fosse stato applicato. Solo così può capire se, al momento dell’acquisto, lo sconto è effettivo e conveniente».
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