11mila metri quadrati vuoti da tre anni. Quale futuro per il centro commerciale di Rescaldina?
Riaperti per una sera gli spazi vuoti al primo piano del centro commerciale di Rescaldina, nell'ambito di un percorso di co-progettazione per rivitalizzarli
Undicimila metri quadri, praticamente un campo da calcio. Lì, dietro i pannelli che ormai da più di tre anni nascondono parte del primo piano del centro commerciale di Rescaldina alla vista dei clienti, sulle colonne ci sono ancora le insegne colorate dei reparti e l’inconfondibile scritta “offerta” in rossa su sfondo giallo che per chi a cavallo del nuovo millennio ha assistito all’apertura dell’ipermercato è sinonimo di Auchan. Lì, per una sera, martedì 21 novembre sono rientrate le persone, quelle stesse persone che magari tante volte negli anni hanno camminato tra stand e prodotti in vendita e oggi sono chiamate a disegnare la seconda vita dell’area.
Per Rescaldina nel 2020 era a tutti gli effetti finita un’epoca: il lungo addio ad Auchan era iniziato più di un anno prima con la trattativa che ha portato l’ipermercato del paese nel gruppo Margherita Distribuzione e si era concluso con l’apertura del nuovo Spazio Conad, pietra tombale di un capitolo iniziato ufficiosamente nell’estate del 2000 ed ufficialmente con il taglio del nastro del successivo 11 settembre, quando il centro commerciale aveva aperto i battenti con i suoi 16mila metri quadri di negozi, divisi a metà tra ipermercato e vetrine della galleria commerciale.
Arrivato sul territorio come una novità dirompente più di venti anni fa, Auchan aveva poi salutato un po’ in sordina, prima dimezzando gli spazi e poi chiudendo già qualche mese prima del cambio di insegna per la ristrutturazione. Da allora gli 11mila metri quadri al primo piano – 8mila “calpestabili” dagli utenti e altri 3mila circa divisi tra uffici e spazi riservati – sono rimasti di fatto “off limits”, nonostante le voci che si sono rincorse negli anni sui possibili nuovi inquilini, su tutte quella legata all’arrivo a Rescaldina di Ikea.
Oggi quegli spazi – che vuoti, inutile negarlo, fanno un certo effetto – sono alle soglie di un nuovo capitolo. Capitolo che Nhood, la società di soluzioni immobiliari che gestisce il centro commerciale, vorrebbe scrivere insieme alla comunità, in tutte le sue declinazioni. Per questo, nell’ambito di un percorso di co-progettazione partito in estate con un’analisi del territorio e delle necessità dell’utenza, oggi il “campo da calcio” inutilizzato dove una volta c’era Auchan ha riaperto le porte a imprese, associazioni e cittadini: insomma, a chiunque volesse prenderne visione per poi formulare una proposta, opzione disponibile fino al prossimo 9 gennaio.
Per conoscere le proposte – ne sono già arrivate una ventina – bisognerà probabilmente aspettare la primavera. Fin da ora, però, Nhood non ha fatto mistero che le risposte arrivate dall’analisi estiva parlino di spazi di aggregazione per giovani e anziani, spazi per famiglie e servizi per la salute. E chissà che non si possano aprire spazi di collaborazione anche con l’amministrazione comunale, presente alla serata di riapertura con il sindaco Gilles Ielo: nell’attesa di conoscere la risposta, è già quasi una certezza che anche questa partita giocherà un ruolo nella prossima campagna elettorale.
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