Femminicidi nel 2023, Canegrate ricorda i nomi delle 103 vittime
Le 103 donne sono state ricordate con una istallazione in piazza Unità d’Italia a Canegrate
Non solo nomi, ma storie di violenza nate da amori malati che hanno portato alla morte. Sono i nomi delle donne che dall’inizio del 2023 al primo novembre, sono state vittime di femminicidio: 103 donne ricordate con una istallazione in Piazza Unità d’Italia a Canegrate. La più giovane aveva 13 anni, la più anziana 95. «A questi nomi, purtroppo, se ne aggiungeranno ancora: è di oggi la notizia di un altro femminicidio, quello di Giulia – afferma l’assessore alla Pari Opportunità Franca Meraviglia -. I due cartelli installati riportano il numero verde antiviolenza 1522: un numero sempre attivo».
L’iniziativa, a cura dell’associazione di giovani “Gli Spaesati”, è nata all’interno del Tavolo AntiViolenza nell’ambito delle iniziative del 25 novembre: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nicole, a nome degli Spaesati, oggi ci ha raccontato le emozioni che hanno provato nello scrivere questi 103 nomi: «Nomi di donne italiane e straniere; alcuni nomi sono ricorrenti, come Maria, Giuseppina, Giulia, ma ogni nome ha una storia. Straziante è stato scrivere più volte “ignota”: donne a cui è stata negata anche l’identità, di cui non conosceremo mai la storia. È necessario fermare questa strage: in media viene uccisa una donna ogni tre giorni».
Simona Grunelli, di FiloRosa Auser, ha ricordato che i femminicidi sono solo la punta dell’iceberg. «La violenza di genere è diffusa in tutte le fasce sociali, riguarda italiani e stranieri, ed è preoccupante che l’età media delle vittime si stia abbassando. Sarebbe bello se il prossimo anno questi cartelli rossi restassero vuoti e non riportassero alcun nome. Dobbiamo tutti lavorare per questo, soprattutto facendo prevenzione, tramite la cultura e l’educazione». In questo contesto è stato ricordato che in solo un anno il centro Antiviolenza dell’Alto Milanese ha registrato oltre mille contatti di donne in cerca di aiuto. Ma sono stati 159 gli accessi di cui 113 prese in carico di queste 55 hanno svolto una consulenza legale, 33 hanno chiesto un supporto psicologico e 21 entrambi i servizi. Otto donne, da gennaio ad ottobre, sono state collocate in una struttura protetta (rischio elevato).
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