Futuro ancora in stand by per la materna Don Arioli di Rescalda. Il sindaco: “No al paragone con La Tela”
A Rescaldina continua il confronto tra amministrazione e scuola materna Don Arioli sul canone di locazione per l'edificio di via Asilo
Futuro ancora in stand by per la materna paritaria Don Arioli di Rescalda, con comune e scuola ormai da anni in cerca di un punto di incontro sul canone di locazione per l’immobile di via Asilo, la convenzione che lega i due enti ormai scaduta e un tavolo di confronto che, almeno indirettamente, non può non toccare anche la parrocchia, visto anche il doppio ruolo di parroco e presidente dell’associazione Scuola materna “Don Antonio Arioli” di don Enrico Vertemati.
Il quadro ormai è noto. Da un lato c’è la proposta di Piazza Chiesa, che a fronte di una valutazione dell’Agenzia delle Entrate sul canone di locazione, stimato in 35mila euro, ne chiede alla scuola 15mila: molti di più dei mille attualmente corrisposti, ma meno della metà della cifra indicata dall’agenzia, per dare atto di un rapporto di sussidiarietà che l’amministrazione tuttora riconosce anche se ad oggi la scuola pubblica avrebbe i numeri per gestire tutta l’utenza. Dall’altro c’è, invece, la richiesta della scuola, che vorrebbe continuare ad occupare l’edificio a titolo gratuito proprio in virtù del ruolo svolto dalla scuola.
E sullo sfondo il Cinema Teatro La Torre, piccolo gioiello architettonico oggi di fatto abbandonato e in stato di degrado e con ogni probabilità futuro protagonista, come succede ormai da decenni, della campagna elettorale: l’edificio progettato da Vico Magistretti, infatti, era stato proposto dall’amministrazione come possibile contraltare di una permuta con l’edificio di via Asilo, anche se la strada si è poi rivelata un vicolo cieco essendo il cinema-teatro di proprietà della parrocchia e non della scuola.
A cristallizzare la situazione nei giorni scorsi è arrivata una letta inviata dagli uffici comunali, che di fatto mette nero su bianco che l’associazione alla guida della scuola materna al momento non ha titolo per occupare l’edificio. Al di là delle comunicazioni ufficiali, però, il dialogo non si è interrotto e il sindaco Gilles Ielo continua ad «auspicare che si possa trovare la giusta soluzione» e ribadisce l’intenzione dell’amministrazione di «elaborare una proposta per la parrocchia» per il Cinema-Teatro La Torre.
In attesa di dipanare una matassa aggrovigliata ormai da anni, sui social e tra i banchi dell’opposizione continua a correre il parallelismo tra la situazione della scuola materna paritaria e quella de La Tela, l’osteria sociale nata sulle ceneri dell’ex Re Nove, locale prima sequestrato e poi confiscato alla ‘ndrangheta al timone del quale, attraverso una serie di prestanome, c’erano esponenti della locale di Mariano Comense.
Con il sindaco che non nasconde il proprio «rammarico per la confusione creata da alcuni cittadini che hanno messo in correlazione due temi disciplinati a livello normativo in modo diverso». «La Tela, bene confiscato alla criminalità organizzata, deve essere affidato gratuitamente per legge (come previsto dall’art. 48 del Codice Antimafia, ndr) ed è una falsità totale dire che l’amministrazione ne paga le utenze – sottolinea Ielo -: basta leggere la convenzione sottoscritta dall’amministrazione con la cooperativa, dove è riportato chiaramente che utenze e imposte sono a carico della cooperativa. La Tela non ha ricevuto nemmeno i contributi erogati alle attività commerciali per la pandemia, dal momento che la Saronnese, essendo un’arteria ad alto traffico, era stata inserita tra le zone da escludere in quanto ritenuta meno penalizzata di altre».
«Il mio rammarico – conclude Ielo – deriva dal fatto che chi ha fatto questi accostamenti non solo non ha portato beneficio alla scuola materna, ma soprattutto ha portato discredito su La Tela che invece dovrebbe essere un bene al quale tutti i rescaldinesi tengono: essendo un bene riconsegnato alla collettività, a tutta la comunità dovrebbe interessare la buona riuscita del progetto “Tutto il gusto della legalità”».
Foto da Google Maps
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