Nerviano dà il benvenuto al nuovo parroco: “Riferimento imprescindibile per lo sviluppo della comunità”
Don Daniele Gandini è stato accolto ufficialmente dai suoi parrocchiani domenica 5 novembre con una cerimonia di ingresso con messa solenne officiata da mons. Luca Raimondi
Nerviano dà il benvenuto al nuovo parroco, don Daniele Gandini. Responsabile dal 1° settembre della comunità pastorale San Fermo, il sacerdote è stato accolto ufficialmente dai suoi parrocchiani domenica 5 novembre con una cerimonia di ingresso con messa solenne officiata da monsignor Luca Raimondi, vicario episcopale per la zona pastorale IV di Rho.
Il nuovo parroco, originario di Liscate nel decanato di Melzo, ha 55 anni, è stato ordinato sacerdote nel 1993. Prima di arrivare a Nerviano, è stato parroco a Vedano Olona. Per la sua cerimonia di ingresso oltre al vescovo sono intervenuti diversi sacerdoti che hanno voluto condividere con lui e con tutta la comunità pastorale questo momento.
«Per noi questo è un nuovo inizio – ha sottolineato il sindaco Daniela Colombo nel suo benvenuto al nuovo parroco -, qualcosa che si rinnova e, in quanto tale, suscita sensazioni positive, di fiducia e di speranza per il futuro anche se ciò accade in un momento storico di grande instabilità e di violentissimi conflitti. Quale testimone del Vangelo don Daniele rappresenta il modello irrinunciabile che traccia il cammino di fede dei credenti ma è anche riferimento autorevole per la società civile; il parroco è la guida pastorale per la comunità cristiana ed il cittadino esemplare, che travalica il proprio ministero, al quale ciascuno di noi si rivolge con fiducia».
«Essere parte di una comunità significa condividerne i percorsi soprattutto quando si rivelano impervi e complicati – ha aggiunto la prima cittadina -; significa esprimere partecipazione ed affrontare, assieme, le sfide individuali e collettive che una società sempre più complessa ci presenta. In questo senso don Daniele rappresenta un riferimento imprescindibile per lo sviluppo della comunità e per la sua crescita. Lo è certamente in senso cristiano, di colui che guida con mitezza e con fermezza il popolo che gli è stato affidato, ma lo è anche rispetto a quegli ideali di civiltà che caratterizzano una società politica e le sue regole. Auguro al nostro nuovo parroco un ministero fecondo e spero che la nostra vicinanza possa essergli d’aiuto lungo tutto il cammino».
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