Trecentomila euro per aiutare almeno 300 persone (+1) che si trovano a fare i conti con la povertà economica, abitativa e culturale. Parte da qui il progetto “300+1”, promosso dalla cooperativa sociale Albatros e dalla Fondazione Comunitaria Ticino Olona e nato nell’ambito della linea di azione “Co-progettazione territoriale” promossa e sostenuta da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo di Beneficenza di Intesa San Paolo.

Il progetto si propone di favorire l’occupazione di persone in difficoltà economica a causa della perdita del lavoro e degli effetti della crisi, affrontare le problematiche economiche riscontrate o acuite dalla crisi, lavorare al benessere psicologico di chi si trova in condizioni di disagio economico e dei suoi familiari e valorizzare le risorse umane coinvolte nei progetti di contrasto alla povertà. Con un budget che può crescere e puntare anche alla progettazione secondaria grazie alla raccolta fondi con cui verrà incrementato il contributo iniziale, anche attraverso l’apporto dei finanziatori, pronti a raddoppiare la cifra raccolta fino ad un massimo di 76mila euro.

Il progetto, coordinato da un sistema di governance finalizzato ridurre la frammentazione degli interventi, ruota intorno ad una macchina organizzativa importante, fatta da 11 partner (A&I, Acli Circolo Abbiategrasso, Atticus, Azienda So.Le., Cielo e Terra, Intecci, Non di Solo Pane, Promos, Solidarietà e Servizi, UdP Abbiategrasso e Una Casa per Pollicino) e da altre 11 realtà territoriali (Acli Circolo Legnano, Afol, Auser Altomilanese, Azienda Sociale Castanese, Caritas Legnano, Caritas Magenta, Cooperativa LuLe, Fondazione Clerici, Forum Terzo settore Altomilanese, Piano di Zona Altomilanese, Piano di Zona Magentino, San Vincenzo del Magentino).

Si parla di un’iniziativa che complessivamente punta a coinvolgere una sessantina di volontari e una trentina di operatori territoriali e che toccherà i 39 comuni dell’Alto Milanese, dell’Abbiatense e del Magentino. «In questo progetto si vede un’ingegneria del bene, un’ingegneria di costruzione di comunità, sociale – ha sottolineato il sindaco di Legnano Lorenzo Radice durante la presentazione dell’iniziativa -. Progettualità larghe, con uno sguardo lungo, che lavorino su territori vasti, vanno ad incidere in maniera larga creando una rete, mettendo dei semi i cui frutti si raccolgono poi nel tempo. Sono fermamente convinto della capacità generativa delle nostre comunità, del nostro welfare, del sistema delle nostre imprese: servono però degli ambiti in cui ci sieda al tavolo con una logica per lavorare insieme e moltiplicare le capacità, e quindi ben vengano progetti come questi».

«Oggi si corona un nostro sogno che ha cominciato a prendere corpo con la pandemia – ha spiegato poi Salvatore Forte, presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona, affiancato da Bruna Bellini per Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo Beneficenza Intesa San Paolo, dal presidente di Albatros Marco Cribioli e dal community coach Marco Cremonte -. In quel periodo ci siamo trasformati profondamente e oggi per noi le due parole chiave sono fare rete e co-progettazione: parole che trovano consistenza in questo progetto, che sono un punto di partenza e non di arrivo. Prima in qualche modo venivamo visti come erogatori di contributi, ma non potevamo a limitarci ad erogare fondi per altri e l’innovazione ha portato alla nascita di questo progetto».