Scontri tra tifosi fuori dallo stadio a Parabiago, il presidente del S. Ilario: “Questo non è sport”
Il presidente del S. Ilario dopo gli scontri fuori dallo stadio Libero Ferrario parla di un «atto criminale» mai visto in dieci anni di presidenza
«Questo non è sport, è un atto criminale». Non usa mezzi termini il presidente del S. Ilario Milanese, Boris Borgini, dopo gli scontri da guerriglia urbana tra tifoserie fuori dallo stadio Libero Ferrario di Parabiago, dove domenica 8 ottobre è stato disputato il match di Terza Categoria tra San Lorenzo e S. Ilario Milanese, a seguito dei quali cinque tifosi sono finiti in ospedale.
«Fatti come quelli di ieri non rientrano assolutamente nello sport – sottolinea Borgini, che non nasconde la convinzione che la partita non andasse disputata -: i nostri tifosi sono stati aggrediti da criminali con spranghe e bottiglie, è stato un agguato. Sono stati bersagliati da una pioggia di bottiglie di vetro, anche già rotte, e poi sono stati presi a sprangate. Non sono nemmeno potuto entrare allo stadio per ragioni di sicurezza e fino alle 4.30 del mattino sono dovuto rimanere a presidiare il nostro centro sportivo per il timore che provassero ad entrare, anche perché ci sono già stati dei tentativi. Questo non è sport, soprattutto in Terza Categoria: sono un uomo di sport, ma in dieci anni di presidenza non avevo mai assistito ad un episodio di questo genere. Vogliamo sport, non questa cattiveria».
In serata consiglio e dirigenza del S.Ilario Milanese si riuniranno per capire come muoversi di fronte ai fatti di domenica 8 ottobre. Intanto proseguono le indagini delle Forze dell’Ordine, che al momento non hanno portato ad identificare gli aggressori.
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