Scontri fuori dallo stadio, i sindaci di Parabiago e Nerviano: “Violenza inaudita da condannare senza scuse”
Il giorno dopo gli scontri fuori dallo stadio Libero Ferrario, dai sindaci una ferma condanna dei fatti e un richiamo ai valori dello sport
Dura condanna dai sindaci di Parabiago, Raffaele Cucchi, e di Nerviano, Daniela Colombo, dopo gli scontri tra tifoserie fuori dallo stadio Libero Ferrario di Parabiago – dove è stato disputato il match di Terza Categoria fra San Lorenzo e S. Ilario Milanese – che domenica 8 ottobre hanno fatto finire cinque tifosi all’ospedale.
Tifoso in prognosi riservata dopo gli scontri. Lo sconcerto a Parabiago
«Sono episodi davvero incomprensibili per la violenza che mostrano – sottolinea all’indomani degli scontri il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi -. Questo non è sport, ma guerriglia urbana e vandalismo, oltre che atteggiamento disumano. Noi siamo per uno sport che è espressione di valori e di sani principi con una vocazione formativa ed educativa, auspico davvero che la società sportiva, che queste tifoserie inneggiano, condanni allo stesso modo questi episodi e che collabori con le Forze dell’Ordine per identificare i responsabili e denunciare questi fatti».
«Siamo un’amministrazione che crede fortemente nello sport e in ciò che esso rappresenta per l’educazione, la crescita e la formazione dei ragazzi – gli fa eco la prima cittadina di Nerviano Daniela Colombo -. Le foto e i video che stanno circolando in rete relativi agli scontri di ieri tra tifoserie all’esterno dello stadio di Parabiago testimoniano una violenza inaudita che nulla ha a che vedere con la sana pratica sportiva; sono in corso le indagini per accertare le responsabilità. Siamo di fronte ad atti di vera criminalità da condannare senza scuse e con fermezza poiché totalmente avulsi dallo spirito che deve animare chi pratica i valori autentici dello sport. A noi spetta il compito di vigilare affinché i nostri ragazzi restino lontani da queste derive».
Già il presidente del S. Ilario Milanese aveva duramente condannato gli scontri di ieri, stigmatizzando la violenza di quello che ha definito «un atto criminale». Tre dei cinque tifosi finiti in pronto soccorso dopo gli scontri sono stati dimessi, mentre altri due sono tuttora ricoverati all’Ospedale di Legnano; uno di loro, un 30enne, è in Neurochirugia in prognosi riservata.
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