Emergenza maltempo, stimati più di due milioni di euro di danni per la grandine a Rescaldina
Si tratta di una prima stima finalizzata alla ricognizione dei danni provocati dal maltempo avviata da Regione Lombardia per la richiesta dello stato di emergenza
Che il maltempo che aveva sferzato il Legnanese venerdì 21 luglio – drammatico prequel della giornata da incubo di lunedì 24, segnata da nubifragi e trombe d’aria quasi ovunque sul territorio – avesse fatto danni non da poco a Rescaldina lo si era capito quasi subito. Lo avevano prima fatto presagire i chicchi di grandine grandi come palline da tennis caduti sul paese, e poi confermato le auto con parabrezza e lunotti distrutti, le scuole Manzoni devastate, gli alberi abbattuti a terra e le innumerevoli foto postate dai cittadini sui social, chi per una veranda distrutta, chi per un tetto da rifare.
Ora a dire che il meteo in paese è stato particolarmente inclemente c’è anche una prima stima dei danni, quella data dalle 239 segnalazioni pervenute al comune da cittadini e imprese, ricognizione che permetterà a Regione Lombardia di fotografare la situazione di un territorio profondamente ferito a supporto della domanda di riconoscimento dello stato di emergenza rivolta al Governo Meloni. La cifra è di quella da far tremare i polsi: si parla infatti di più di due milioni di euro, anche se va detto che si tratta di una stima sommaria, ipotizzata a volte senza nemmeno un preventivo vero e proprio in mano visti i tempi strettissimi imposti dalla procedura, che dava solo sette giorni di tempo dall’evento calamitoso.
In particolare, l’amministrazione, grazie anche al supporto di droni messi a disposizione dai cittadini, ha stimato danni per circa 600mila euro: si va dalla copertura del centro medico di via Tintoretto ai lucernari e alle tegole bucate di Villa Rusconi, passando per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Etna, il centro sportivo di via Roma, le scuole Raimondi, il municipio stesso e per quasi tutti gli immobili pubblici, soprattutto quelli della frazione. A questo “tesoretto” virtualmente perso da Piazza Chiesa si aggiungono danni per un milione di euro denunciati dai privati cittadini e un altro mezzo milione segnalato dalle imprese. E i numeri sono destinati ad aumentare considerando che non è ancora scaduto il termine per le segnalazioni relative all’emergenza di lunedì 24 luglio, che però ha colpito Rescaldina meno duramente di altri comuni della zona.
A dare una dimensione, seppure indicativa, della situazione, è stato lo stesso sindaco Gilles Ielo durante la seduta consiliare di venerdì 28 luglio, chiamato a stilare un bollettino da due interrogazioni urgenti presentate dal centrodestra. Il gruppo di opposizione ha infatti chiesto conto dei provvedimenti che l’amministrazione intende «adottare in futuro su edifici, parchi comunali e strade per garantire la puntuale e tempestiva gestione di situazioni che sono destinate ad essere una costante o addirittura ad aumentare» e ha chiesto chiarezza comunicativa dopo alcune comunicazioni relative proprio alla segnalazione dei danni che avevano ingenerato confusione nella cittadinanza nei giorni scorsi.
«È evidente che provvedimenti di prevenzione debbano essere attuati – ha spiegato in risposta il primo cittadino -, però comprendere come si possano affrontare due trombe d’aria generate nell’arco di 20 minuti che hanno divelto alberi secolari è un compito arduo e va fatto probabilmente anche a livelli superiori». Le soluzioni da mettere in cantiere nei piani dell’amministrazione, comunque, al momento spaziano dalla manutenzione del verde a quella delle caditoie, senza trascurare la protezione degli investimenti fatti in questi anni per far fronte alla crisi energetica, su tutti i pannelli fotovoltaici installati sugli edifici pubblici: soluzioni che hanno fatto parlare il centrodestra di «sintonia di intenti» pur sottolineando l’importanza di «vedere la realizzazione di qualcosa di più concreto».
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