Nerviano verso la richiesta dello stato di calamità naturale dopo il nubifragio sul Legnanese
Drammatica anche a Nerviano la conta dei danni causati dal nubifragio, tra alberi caduti, tetti scoperchiati e recinzioni abbattute
Nerviano chiederà lo stato di calamità naturale alla Regione Lombardia dopo il nubifragio che lunedì 24 luglio si è abbattuto a più riprese su tutto il Legnanese, lasciandosi alle spalle una scia di danni destinata a farsi sentire a lungo. Lo ha spiegato il sindaco Daniela Colombo in risposta ai chiarimenti richiesti dal consigliere di minoranza Massimo Cozzi durante la seduta consiliare di martedì 25 luglio, sottolineando come tutto l’Alto Milanese si stia muovendo in questa direzione.
La conta dei danni anche a Nerviano è stata tutto fuorché rassicurante. Dal primo pomeriggio di lunedì 24 fino alle 23 in paese è stato attivato un coordinamento di emergenza dal comandante della Polizia Locale, con tre squadre di Protezione Civile – due di Nerviano e una di Rho – operative sul territorio insieme a due pattuglie del comando. Due agenti sono stati peraltro richiamati in servizio per garantire il pronto intervento fino alle 4 del mattino di martedì 25 luglio vista l’ulteriore allerta meteo per la notte.
La priorità è stata data alla «rimozione delle piante che hanno invaso le carreggiate per consentire la ripresa del traffico veicolare – ha spiegato la prima cittadina -, mentre gli interventi differibili sono stati rimandati a martedì 25, quando altre due pattuglie hanno proseguito i sopralluoghi e messo in sicurezza le aree segnalate. Gli interventi per la massima parte hanno riguardato la rimozione di alberi caduti, in proprietà private o in aree pubbliche. Abbiamo avuto un danno piuttosto corposo al cimitero di Garbatola, dove tre alberi hanno sfondato la recinzione e hanno anche danneggiato alcune tombe. Un albero ha sfondato anche la recinzione dell’asilo di Sant’Ilario. Anche un’abitazione è stata coinvolta, con un tetto che è volato via da una palazzina e quando è caduto ha urtato la casa adiacente, danneggiandone il tetto e un balcone».
«Gli interventi più significativi hanno riguardato le due robinie che ostruivano viale Villoresi, un liquidambar che si era abbattuto in piazza della Vittoria, un pioppo che ostruiva via Madonna Dio ‘l Sà e anche via 4 Novembre nella parte iniziale era ostruita, così come via Cadorna dove una macchina è stata coinvolta dalla caduta di un albero della Fondazione Lampugnani – ha aggiunto l’assessore alla partita Sergio Parini -. In via Mascagni c’era un pruno in mezzo alla strada, altre robinie sono cadute in via 4 Novembre e in via per Villanova. Sono state inoltre transennate alcune aree ritenute meritevoli di maggiore attenzione in parcheggi e in aree verdi, che verranno poi valutate in una fase successiva. Martedì 25 sono state fatte intervenire in maniera straordinaria due squadre della ditta che si occupa della manutenzione del verde, che hanno operato su una villetta dove un pino è caduto sulla casa durante la notte e sul disastro del cimitero di Garbatola, dove è dovuto intervenire anche un mezzo per rimuovere i pezzi più pesanti dei cipressi caduti».
«I sopralluoghi fatti ieri e oggi sugli immobili comunali – ha proseguito Parini – hanno rilevato, qui al monastero e in generale, infiltrazioni dovute alle pioggia forte di stravento, quindi attraverso i serramenti o rotture di vetri, come alla scuola media. Si è rotto un lucernario nella scuola di Garbatola, ci sono state infiltrazioni al vecchio municipio. Si è staccata una scossalina sulla palestra di via Di Vittorio. Il monastero ha allagamenti dovuti soprattutto al fatto che la grandine iniziale ha fatto cadere a terra moltissime foglie che hanno ostruito caditoie e bocche di lupo, creando in alcuni casi delle “vasche” di acqua alte 30 o 40 centimetri. Nelle scuole medie si è allagato un seminterrato. Abbiamo mappato tutto quello che dovrà essere sistemato nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, sia dal punto di vista delle alberature che sugli immobili. Avevamo già intenzione di appaltare entro fine anno le potature straordinarie, a questo punto ragioneremo sull’incremento della cifra che volevamo stanziare e sulle nuove piantumazioni e gli abbattimenti, che andranno effettuati in modo preventivo».
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