A San Giorgio un minuto di silenzio in consiglio comunale per Berlusconi. Ma la maggioranza resta seduta
Vivere San Giorgio è rimasta in aula ma non si è alzata in piedi per il minuto di silenzio chiesto dalle opposizioni in memoria di Berlusconi
Che Berlusconi sia stato protagonista della storia dell’Italia repubblicana è un dato di fatto incontrovertibile, come incontrovertibile è il fatto che la sua “discesa” in campo nel 1994 abbia segnato uno spartiacque, trasformandolo, comunque la si guardi, in uno dei leader politici più divisivi della storia. E divisivo il quattro volte premier lo è stato fino all’ultimo anche per la politica di “casa nostra”, che a San Giorgio, durante l’ultima seduta consiliare, si è spaccata sul minuto di silenzio richiesto dalle opposizioni di centrodestra per ricordare il fondatore di Forza Italia, osservato dalle minoranze ma non dalla maggioranza, che ha scelto di rimanere seduta.
IL RICORDO DI BERLUSCONI
Ad aprire la seduta è stato il ricordo dell’uomo che ha portato a San Siro 29 trofei in 31 anni di presidenza del Milan. «“L’Italia è il paese che amo” – ha esordito Francesco Nuccio, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale -. Così esordiva il 26 gennaio 1994 nel celebre messaggio televisivo rivolto a tutti gli italiani l’imprenditore Silvio Berlusconi, e così voglio iniziare questo breve excursus. Posso dire di avere avuto la fortuna di sentire dalla sua voce la narrazione di quanto avvenuto prima della celebre discesa in campo: solo poche ore prima dell’ufficialità, dopo aver chiamato a cena a Villa San Martino ad Arcore i suoi familiari ed i migliori dirigenti delle sue aziende e aver fatto servire loro la prima portata, comunicò la volontà di rassegnare le dimissioni dalle sue aziende per potersi occupare della cosa pubblica. Questa notizia lasciò impietriti tutti gli ospiti, che si chiedevano il motivo di un invito plenario. Il subbuglio, il dissenso, la paura fu forte al momento dell’annuncio. I pensieri, terminata la serata, continuarono a vorticare nelle mente di Berlusconi fino a quando, ormai a notte inoltrata, sua madre Rosa tornò ad Arcore da Silvio dicendo: “Anch’io sono molto preoccupata, preoccupatissima per quello che ti faranno: te ne faranno di tutti i colori, ma se tu, sentendo il dovere di scendere in campo per i tuoi figli e per l’Italia, non trovassi dentro di te il coraggio di farlo, non saresti quel ragazzo, quell’uomo, che tuo padre ed io abbiamo creduto di educare”».
«Il 22 ottobre 2022 – ha aggiunto Nuccio, dopo aver ricordato le principali tappe che hanno segnato l’ascesa politica del leader di Forza Italia – Silvio Berlusconi è tornato in parlamento per esprimere con la stessa forza di 28 anni prima il suo sostegno alla coalizione di centrodestra “per un’Italia più moderna ed efficiente, più prospera e serena, più ordinata e sicura”. Queste le sue parole di allora, queste le sue parole di oggi, questo lo spirito di Forza Italia. Così voglio ricordare Silvio Berlusconi, per l’entusiasmo, la passione il coraggio volti a far grande l’Italia nel mondo e a garantire la libertà a tutti gli italiani».
I funerali di Silvio Berlusconi
A Forza Italia ha fatto eco Uniti per San Giorgio. «Quattro volte premier, fondatore di Forza Italia, imprenditore edile, fondatore del Milan e del Monza, inventore di un impero televisivo che ha plasmato l’immaginario nazionale: tante vite in una vita. Carismatico, pieno di energie e di talenti, Silvio Berlusconi è stato il grande mattatore della società e della politica italiana. Ha vissuto sempre nel presente immaginando il futuro: questo è ciò che distinguere un politico da uno statista, la sua visione e la sua capacità di innovare. Difficile, forse impossibile oggi riassumere la sua incredibile storia pubblica e privata: il suo volto, la sua voce, il suo sguardo, hanno attraversato le vicende italiane dalla fine del ‘900 ai primi 20 anni del nuovo millennio. Silvio Berlusconi è la storia del nostro Paese: la sua visione politica, le sue intuizioni, le sue posizione nello scacchiere della politica internazionale hanno segnato la vita politica italiana negli ultimi 30 anni. Ha avuto la capacità di anticipare e interpretare al meglio l’evoluzione della società italiana, logorata dagli anni del terrorismo, della guerra freddo, dal vento dell’antipolitica anticipato da Tangentopoli».
«La scomparsa di Silvio Berlusconi è una svolta storica per l’Italia, e in questo caso non è un’espressione retorica, ma un dato di fatto – ha proseguito Solbiati -: c’è stato un prima Berlusconi e ci sarà un dopo Berlusconi, nella società, nei suoi costumi, nei suoi orientamenti, nella politica, nella tv e nell’editoria. Ha rappresentato con passione, coraggio ed energia un punto di riferimento per l’intera comunità nazionale anche attraverso le numerose crisi che hanno attraversato il nostro Paese in questi anni. Gli Italiani lo hanno capito e lo hanno sostenuto anche quando ha avuto conto i giornali e l’establishment politico e giudiziario, perché Silvio Berlusconi è sempre passato dal voto del suo popolo. Il suo lascito più grande consiste nella sua capacità di rappresentare gli Italiani: Berlusconi è stato lo specchio di un Paese, non solo perché fu capace di interpretare gli Italiani con lungimiranza, ma perché permise che loro interpretassero lui e trovassero in lui in qualcosa di loro stessi. Per questo oggi fatico ad immaginare un’Italia senza Berlusconi, mancherà al nostro Paese e a tutti noi: mancherà la sua capacità visionaria, anche a chi in questi anni non lo ha amato e non gli è stato amico. A Berlusconi, da grande comunicatore, piaceva la sintesi, e non amava la retorica eccessiva. E allora buon viaggio all’uomo de “L’Italia è il Paese che amo”».
IL MINUTO DI SILENZIO
Poi il minuto di silenzio, che ha portato con sé un’evidente spaccatura tra maggioranza e opposizioni. «Esprimiamo il nostro rispetto umano per la morte di Silvio Berlusconi, come per la scomparsa di qualsiasi persona – ha sottolineato la consigliera Linda Morelli, nelle vesti di capogruppo vista l’assenza di Giovanni Morelli -. Tuttavia, non parteciperemo al minuto di silenzio richiesto dai gruppi di Forza Italia e di Uniti per San Giorgio. Lo facciamo perché riteniamo che Berlusconi sia stata una figura politica estremamente divisiva, che non ha appieno rispettato i principi su cui si fonda la nostra Repubblica e la nostra democrazia antifascista, vale a dire: il rispetto della legalità, la dignità delle istituzioni, il rispetto delle minoranze e delle donne, soprattutto delle donne. Ed è proprio per il rispetto che abbiamo per le istituzioni che il gruppo “Vivere San Giorgio” non si allontanerà dall’aula, non rispetterà il minuto di silenzio, ma rimarrà seduto».
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