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A Cerro Maggiore l’incontro finale dei cicli primaverili degli “Alzheimer café”

Nella comunità il "Chiostro Solidale" di Cerro Maggiore si è svolto il 10 giugno l'incontro conclusivo dei cicli primaverili degli "Alzheimer cafè"

alzheimer cafè

Si è svolto sabato 10 giugno, nella comunità il “Chiostro Solidale” di Cerro Maggiore, l’incontro conclusivo dei cicli primaverili dei due Alzheimer cafè di Villa Cortese, Cerro Maggiore e San Vittore Olona.

L’incontro, oltre che a ricordare e approfondire le attività svolte negli Alzheimer cafè, è servito a ribadire la volontà di proseguire le attività alla ripresa dopo le ferie estive. È stata anche un’occasione da parte dei due presidenti delle associazioni di volontariato “Il Quadrifoglio APS di Cerro Maggiore” Tarcisio Martinotto e della “Associazione Croce Azzurra Ticinia ODV” Enrica Oldani, per esprimere ringraziamenti per il sostegno dato da tutti, che hanno reso possibile le attività svolte, in particolare sul piano finanziario da parte del “Piano di zona Alto Milanese” e delle tre amministrazioni comunali, sostegno riconfermato per il futuro dal sindaco di Cerro Maggiore dott.ssa Nuccia Berra, dal vicesindaco di San Vittore Olona Dott.ssa Dolores Nuzzo e dall’assessore ai servizi sociali del comune di Villa Cortese Emanuela Gianello.

Ha concluso l’incontro un intervento del dott. Daniele Perotta Geriatra, direttore “UOSD Centro Regionale Alzheimer ASST Rhodense” che, partendo dalla complessità e difficoltà che la malattia comporta per pazienti ma anche per i famigliari, ha ribadito l’importanza del sostegno forniti negli incontri degli Alzheimer cafè.
È stato poi possibile gustare una merenda tutti insieme con un ulteriore momento di socializzazione preparati dalle famiglie dei pazienti.

Gli Alzheimer cafè

Nel 2013 a Dairago vi fu il primo incontro che illustrò ai cittadini l’importanza e il significato del progetto “Malattia di Alzheimer: una realtà con cui convivere e confrontarsi”. Già allora i promotori dell’iniziativa (amministrazione comunale di Villa Cortese, Croce Azzurra e operatori sanitari) erano consapevoli che questa esperienza non poteva rimanere confinata in un luogo ma doveva diventare patrimonio di ogni comunità.

Attualmente circa il 12% della popolazione mondiale è affetta da malattie croniche e degenerative, la consapevolezza di questa realtà ci spinge a riflettere e a modificare il mondo attorno a noi cercando, per non lasciarci andare al nichilismo e alla disperazione, di attingere alle energie che da sempre rendono la comunità resiliente.

Generico 12 Jun 2023

Gli Alzheimer cafè diventano dunque una comunità nelle comunità, in cui si risponde ad un bisogno ineludibile dell’umanità e società contemporanea. Tutto questo percorso nel suo procedere e costruirsi raggiunge il suo frutto più maturo quando la comunità che si forma diventa un insieme di persone, o meglio di anime; non esistono più in prevalenza volontari amministratori, operatori sanitari che si trovano per dare una riposta a malati e familiari curanti ma esiste una comunità di persone che condividono un’esperienza umana.

Le parole dei familiari

«Non siamo solo malati e familiari curanti – ribadiscono i familiari – ma siamo persone che oggi vivono una condizione difficile ma ognuno con la sua storia, le sue qualità e i suoi bisogni presenti e i suoi sogni e desideri per il futuro. E se sappiamo creare una comunità con questi principi chi ne è accolto, nonostante la malattia, viene innanzitutto accolto come persona».

«Un sentito ringraziamento ai coordinatori delle iniziative, ai volontari delle associazioni che con disponibilità e grande passione si sono occupati della gestione delle iniziative realizzate durante gli incontri, a tutti i professionisti che con la loro apprezzata professionalità hanno gestito gli incontri con i pazienti e con i famigliari» affermano gli organizzatori.

 

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Pubblicato il 14 Giugno 2023
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