All’asta la ex piscina di Nerviano. L’impianto di via De Gasperi, che comprende palestra e piscina oltre al giardino e al parcheggio, dopo decenni di onorata carriera ha chiuso i battenti il 31 luglio 2017 per la mancanza di certificazioni e documenti di agibilità strutturali richiesti dalla normativa, per le quali sarebbe stato necessario un ingente investimento che la proprietà aveva deciso di non affrontare. E da allora aspetta, insieme all’intero paese, di conoscere il proprio futuro, che ora potrebbe essere ad una svolta.

Quello lungo la SP109 è un impianto sportivo a due piani: al piano terra ci sono le piscine – una da 25 metri per adulti e una da 12,5 metri per bambini -, una palestra body building, una palestra pre-natatoria, gli spogliatoi e i locali destinati alla segreteria, alla direzione, al guardaroba, al medico e ovviamente all’ingresso. Al piano superiore, invece, ci sono sauna e idromassaggio, altri spogliatoi, ripostigli, la zona bar, le tribune con vista sulle piscine e una zona relax con terrazza esterna, mentre al piano interrato si trovano un ripostiglio e i locali tecnici.

Si parla in tutto di circa 8.100 metri quadri, per i quali la perizia disposta dalla Sezione Esecuzioni Immobiliari del Tribunale di Milano ha indicato come prezzo base per l’asta 885mila euro, tenendo conto delle riduzione di valore per l’assenza di garanzia per vizi e soprattutto per le spese tecniche di regolarizzazione urbanistica e catastale che dovrà sostenere l’eventuale acquirente. Saranno comunque accettate offerte a partire da 663.750 euro: la vendita, che sarà asincrona e prevede la formulazione di offerte per via telematica, è fissata per il prossimo martedì 27 giugno e le offerte dovranno essere presentate entro le 13 del giorno precedente.

Se le buste virtuali arriveranno, per l’impianto di via De Gasperi si aprirà un nuovo capitolo: il PGT classifica gli 8mila metri quadri della ex piscina come area per servizi e spazi pubblici e di interesse pubblico o generale, dove è consentito anche l’insediamento di attività complementari anche di natura privata, come attività commerciali di vicinato e pubblici esercizi funzionali all’attività esercitata, purché la loro superficie sia complessivamente inferiore rispetto a quella degli edifici esistenti.