L’attività manifatturiera dell’Alto Milanese in lieve incremento rispetto al 2022
La produzione industriale è infatti risultata in crescita per il 37,5% delle imprese del campione, con solo un'azienda su 6 che ha dichiarato un calo
Nel primo trimestre dell’anno, l’attività manifatturiera dell’Alto Milanese ha registrato un lieve incremento rispetto all’ultima rilevazione del 2022. La produzione industriale è infatti risultata in crescita per il 37,5% delle imprese del campione, con solo un’azienda su 6 che ha dichiarato un calo. Il grado di utilizzo degli impianti è stato ritenuto soddisfacente, in particolare per i settori Moda e Chimico-Materie Plastiche. In miglioramento anche il fatturato e il flusso di nuovi ordinativi. Fanno da traino le vendite nei paesi extra-UE, Cina soprattutto. Le prospettive sono buone grazie a minori costi di produzione e restrizioni nelle filiere mondiali.
Le vendite sono aumentate per oltre il 50% delle aziende (era il 35% nella precedente rilevazione), sono rimaste uguali per il 20%, e sono diminuite per il 27,5%. Le commesse sia interne sia estere hanno mantenuto una certa tonicità. Sono proseguiti i rincari delle materie prime, anche se in maniera più equilibrata, come conseguenza
dell’indebolimento della domanda globale e delle politiche monetarie restrittive per combattere l’inflazione.
Si mantiene ferma al 55% la quota del campione che si dichiara propensa a fare investimenti nel prossimo semestre, in un contesto ancora improntato alla cautela per la graduale riduzione delle agevolazioni fiscali e per la contrazione dei margini operativi, messi sotto pressione nell’ultimo biennio dai rincari di commodity ed energia, fattore che incide sulla capacità di autofinanziamento. Le condizioni di offerta del credito, più stringenti, mantengono contenuta la volontà di fare spese in conto capitale. In leggera salita i livelli delle scorte e quelli occupazionali.
Settore Meccanico. Produzione industriale con segno più per oltre il 30% delle imprese intervistate e in flessione solo per il 13%. Tendenza positiva anche per fatturato e portafoglio ordini interno ed estero. Stabili i livelli occupazionali. Il 31% delle aziende si attende uno sviluppo del fatturato per i mesi futuri, in linea rispetto alla media del campione. Sostanzialmente invariata rispetto alla rilevazione precedente la quota di imprese che intende acquistare macchinari e impianti (63% contro il 67% del quarto trimestre 2022).
Settore Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero. Produzione e fatturato in espansione. Il flusso di nuovi ordinativi italiani ed esteri è risultato in progresso rispetto allo scorso periodo. Aumentano i costi delle materie prime, anche se in maniera moderata, trasferiti sui listini solo in minima parte. Nel comparto moda resta una generale prudenza: solo il 33% delle aziende campione prevede per il semestre a venire di accrescere le vendite e il 56% di effettuare investimenti.
Settore Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Favorevole la dinamica della produzione e anche l’utilizzo degli impianti. Il fatturato ha registrato un incremento per il 53% delle imprese intervistate. In ripresa il flusso di ordinativi, soprattutto quelli interni. Le scorte sono salite, mentre i costi delle materie prime sono rallentati. Per il prossimo semestre, il 40% delle aziende si aspetta di ampliare il fatturato (era il 25% nell’ultimo trimestre del 2022) e pensa di investire nonostante il rincaro del costo del credito.
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