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Polo Baraggia, il centrodestra: “Obiettivo stop alla discarica, da PD e 5 Stelle nessuna alternativa”

Il futuro della ex discarica al Polo Baraggia continua ad infiammare la campagna elettorale a Cerro Maggiore

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È ancora una volta, fino all’ultimo giorno, il Polo Baraggia il grande protagonista della campagna elettorale a Cerro Maggiore: tema da sempre “caldo”, il futuro di quella che è di fatto la voragine lasciata dalla ex discarica continua a far discutere le liste che domenica 14 e lunedì 15 si fronteggeranno alle urne, in un dibattito che peraltro si è già allargato al vicino Comune di Rescaldina – sul cui territorio insiste parte dell’area – e alle altre forze politiche cittadine.

Questa volta tocca alla maggioranza uscente, che anche alla prossima tornata elettorale sosterrà l’attuale prima cittadina Nuccia Berra, respingere al mittente le accuse mosse dalla civica di centrosinistra Bene Comune e prima ancora dal Movimento 5 Stelle, alle quali si erano unite anche le perplessità sollevate dall’amministrazione comunale di Rescaldina. «Le bugie hanno le gambe corte – sottolineano dal Centrodestra Unito -. E sembra proprio che non si leggano i documenti o si faccia finta di non leggerli. I fatti dicono ben altro. Nel 2009 l’allora amministrazione decise la chiusura dell’accordo di programma: con esso cadde il divieto di riaprire la discarica. Ne seguì una convenzione per il riempimento che fallì l’obiettivo e, di conseguenza, nel 2018 la proprietà ha presentato un nuovo progetto per riaprire, in quel buco, una discarica di rifiuti speciali, proprio perché il divieto alla riapertura cadde nel 2009».

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«Abbiamo intrapreso una grande battaglia giudiziaria condotta in piena solitudine dai Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina che, sino ad ora, ci ha visto quasi sempre vincenti – aggiungono dalla coalizione guidata da Berra -. I cittadini devono sapere che queste vittorie sono frutto dell’attuale legge regionale sul fattore di pressione, unica in Italia. Qualora dovesse essere modificata, la riapertura della discarica sarebbe inarrestabile, sempre perché l’accordo di programma non c’è più! Proprio per questo abbiamo voluto sottoscrivere un protocollo d’intesa che mette i paletti al riempimento e la parola fine alla discarica più grande d’Europa».

Non solo. Il centrodestra, infatti, difende a spada tratta la scelta di trasformare l’area in un parco fotovoltaico. «In questo modo otterremmo la garanzia di un recupero con materiali controllati, derivanti dai lavori per le prossime Olimpiadi invernali – proseguono dalla lista -. Per capirci stiamo parlando delle famose terre e rocce da scavo in Tabella B. Sottolineiamo che il materiale in questione è lo stesso che viene già utilizzato oggi in altri recuperi di cave della zona, sia a Cerro che a Rescaldina. Quindi dove sarebbero i veleni?».

«Oltre al vantaggio ecologico – spiega il Centrodestra Unito -, avremmo un introito di circa 3,5 milioni di euro, di gran lunga più alto del del precedente accordo -. Quei soldi li useremo per migliorare opere e servizi per i nostri cittadini. Su questo argomento non abbiamo nulla da nascondere. Abbiamo voluto dare massima evidenza al protocollo d’intesa, perché, come detto dal primo giorno di mandato, il nostro obiettivo era, è e sarà stop discarica per sempre e la salvaguardia della salute dei nostri cittadini. Amministrare significa fare scelte guardando in avanti, non come fatto nel 2009. Giocare su questi argomenti per recuperare un pugno di voti sottolinea che chi ci attacca non legge i documenti e lo fa per posizione politica preconcetta. Il PD e i 5 Stelle di Cerro e Rescaldina fanno comunella sapendo che non hanno alternative concrete da proporre per risolvere per sempre il problema. Agli elettori l’ultima parola».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Maggio 2023
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