Polo Baraggia, Bene Comune: “Con il progetto del sindaco uscente la discarica riapre”
Dura presa di posizione della civica contro il protocollo d’intesa per il ripristino ambientale del Polo Baraggia approvato dalla giunta Berra
«Con il progetto del sindaco uscente la discarica riapre». Non usa mezzi termini Bene Comune, civica di centrosinistra che si propone alle prossime elezioni amministrative come alternativa alla maggioranza uscente, per “bocciare” il protocollo d’intesa per il ripristino ambientale del Polo Baraggia approvato dalla giunta Berra, che peraltro ha già incassato un no anche dall’amministrazione comunale di Rescaldina – l’altro Comune su cui insiste la voragine lasciata dalla discarica – e dal Movimento 5 Stelle.
«La discarica è chiusa definitivamente dal 1999 grazie alla lotta dei cittadini di Cerro e Cantalupo – sottolineano da Bene Comune -. Senza la volontà congiunta dei due comuni di Cerro e Rescaldina nessuno la può riaprire. Tutti coloro che hanno tentato, negli ultimi 24 anni, hanno sempre perso in tribunale. Purtroppo, analizzando il documento venduto come “pietra tombale sulla discarica”, ci siamo accorti che si tratta invece di un tentativo di riapertura della discarica camuffato da recupero ambientale ad esclusivo vantaggio economico della proprietà, non certo dei cittadini».
Le note dolenti, per la civica guidata da Roberta Cé, riguardano sopratutto il materiale individuato dal protocollo d’intesa per il riempimento dell’area, la viabilità e il parco fotovoltaico. «Il progetto prevede il riempimento del buco con materiali inerti contaminati anziché con sola terra e rocce di scavo, come prevedeva l’accordo del 1999 – è la critica che arriva dalla lista -. E noi, d’accordo con il Comune di Rescaldina, non lo consentiremo mai. Il progetto prevede il passaggio sul nostro territorio di sette camion all’ora per dieci anni (per un totale di 120mila), senza alcuna garanzia di poter controllare né il tipo di materiale trasportato, né il rispetto della legge. Un’ulteriore dose di veleni per i cerresi e i cantalupesi Quanto al cosiddetto “recupero ambientale” con impianti fotovoltaici, produrrà vantaggi economici per la sola proprietà e non certo per i cittadini di Cerro e Cantalupo. Gli impianti sarebbero infatti di proprietà della società privata che guadagnerebbe anche dalla produzione di energia dopo aver fatto utili dallo sfruttamento del sito».
«D’altra parte, perché una società privata, che per sua natura deve produrre utili e non fare beneficenza, dovrebbe regalare una rotonda e dei soldi (sempre che il buco venga interamente riempito) se non ne avesse un cospicuo tornaconto economico – conclude la civica -? Per siglare qualsiasi accordo sul recupero della discarica è necessaria la firma congiunta dei Comuni di Cerro e Rescaldina e il sindaco di Rescaldina, con un comunicato ufficiale, ha espresso “totale contrarietà all’accoglimento del progetto” proprio per le motivazioni sopra esposte. La lista “Bene Comune Roberta Cè Sindaco” dice no a ogni ipotesi di riapertura della discarica, che non sia nel rispetto dell’accordo del 1999, dell’ambiente e a vantaggio dei cittadini di Cerro e Cantalupo! Noi non lo consentiremo mai!».
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