Villa Cortese festeggia il 25 aprile conferendo la cittadinanza ad una giovane della Costa D’Avorio
In occasione delle celebrazioni ufficiali del 25 aprile il sindaco Alessandro Barlocco ha conferito la cittadinanza a una giovane donna di 30 anni. Partecipata la mattinata di festa in piazza
Il 25 aprile è la festa della liberazione d’Italia dagli oppressori. Ma oggi più che mai, visti i conflitti in Europa e nel mondo, è anche un modo per celebrare la pace, i diritti e l’uguaglianza: «La bellezza del vivere». Di questo ne è certa la comunità di Villa Cortese che in occasione delle celebrazioni ufficiali ha conferito la cittadinanza a una giovane donna di 30 anni. Originaria della Costa D’Avorio, la neo villacortesina è da anni vive sul territorio di Villa Cortese. Un momento intriso di valori al quale hanno assistito i giovanissimi studenti della quarte elementari con insegnanti, i rappresentanti delle associazioni e i cittadini. In questo contesto il sindaco Alessandro Barlocco è intervenuto dopo il corteo per le vie centrali del paese per ricordare i valori di questo giorno di festa. Con lui anche il rappresentante dell’ANPI di zona.
Le parole del sindaco
«Oggi festeggiamo perché è il 78° anniversario della Liberazione da un regime che ha schiacciato progressivamente la libertà delle persone – afferma il sindaco – ha creato ingiustizia, ha annullato la democrazia, ha discriminato le persone in base alla loro condizione fisica, al loro modo di vivere, addirittura inventandosi l’idea che gli uomini e le donne possano essere divisi in razze superiori e razze inferiori….e lo scrissero a chiare lettere nelle aberranti leggi razziali. Un regime che si riempì la bocca di patria e popolo, ma che gettò il popolo italiano in una tremenda guerra caratterizzata da violenze brutali e sporcata da crimini disumani sfociati nella tragedia dell’olocausto». Rivolgendosi ai più piccoli il sindaco ha ricordato: «Il fascismo fu un regime totalitario e quindi nel suo disegno c’era l’idea di un controllo totale della società. Uno dei progetti del fascismo era proprio quello di gestire sin da piccoli la vita degli italiani, sia a livello fisico che culturale. Ci siamo liberati di un regime ottuso e feroce. E di questo dobbiamo dire grazie a chi ha animato la Resistenza a chi è stato coraggiosamente dalla parte giusta in quel periodo storico».
Dopo aver ricordato le parole del presidente Mattarella espresse durante la sua visita ad Auschwitz pochi giorni fa il sindaco ha esordito: «Festeggiare il 25 aprile anche se sono passati 78 anni, quindi è sempre un’occasione educativa per tutti, dai più giovani a meno giovani. Diamo spazio al ricordo e alla conoscenza, che da sempre è l’antidoto più efficace alle faziosità velenose, all’inutile e cieco spirito gregario, alla indifferente accondiscendenza verso il potente di turno. Abituiamoci sempre a comprendere la profondità della storia e la complessità del presente evitando superficiali semplificazioni, in modo da non disperdere il dono della libertà che ci hanno lasciato i protagonisti della Resistenza. Viva il 25 aprile, viva la Resistenza e l’Italia libera, giusta e democratica».
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