Ultimo saluto all’ex preside e vicesindaco Angelo Mocchetti: “Rescaldina ha molto da raccogliere da lui”
La scomparsa di Angelo Mocchetti ha lasciato un intero paese senza parole, come testimoniano la chiesa gremita e il lungo applauso che hanno salutato la bara
Chiesa gremita a Rescaldina per l’ultimo saluto ad Angelo Mocchetti, ex dirigente scolastico degli istituti comprensivi Alighieri di Rescaldina e Manzoni di Rescalda conosciutissimo in paese anche per la sua attività politica e per la sua produzione letteraria, oltre che per le cariche rivestite negli anni nel mondo dell’associazionismo.
Docente dagli anni ’70, Mocchetti aveva alle spalle un cursus honorum da dirigente scolastico iniziato negli anni ’80. Dopo un primo incarico da preside a Cogliate nell’anno scolastico 1983/1984, quando era diventato il più giovane preside della Lombardia, Mocchetti aveva proseguito il suo percorso a Nerviano, Villa Cortese-Dairago e Cesate, dove era rimasto per ben 24 anni, prima al timone della scuola secondaria di primo grado, poi dal 2000 del neonato istituto comprensivo composto da cinque plessi. L’ultimo incarico 13 anni fa nella “sua” Rescaldina dopo il pensionamento del preside Tarlazzi, alla guida dell’I.C. Alighieri, al quale si era aggiunta la reggenza dell’I.C. Manzoni di Rescalda negli ultimi anni della sua carriera.
Angelo Mocchetti, 71 anni appena compiuti, era molto noto in paese anche per i numerosi premi legati alla sua produzione letteraria e per i suoi trascorsi politici ultratrentennali, con diversi incarichi da assessore (pubblica istruzione, sport e bilancio) e da vicesindaco. Era stato co-fondatore del periodico comunale “Partecipare” nel 1971 e presidente della biblioteca dal 1976 al 1978. In passato era stato anche presidente del Lions Club Rescaldina Sempione e nel 2011 era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Da qualche mese, peraltro, era stato eletto presidente della sezione provinciale di Milano dell’Unione Cavalieri d’Italia.
La sua scomparsa ha lasciato un intero paese senza parole, come testimoniano la chiesa gremita e il lungo applauso che ha salutato la bara all’uscita della chiesa al termine della cerimonia funebre. «Nel Vangelo che abbiamo ascoltato c’è la parola servizio – ha sottolineato durante l’omelia don Carlo Rossini, coadiutore della parrocchia di Rescaldina dal 2006 al 2015, che ha officiato la cerimonia funebre insieme al parrocco don Enrico Vertemati -. Ho scelto questa pagina perché il motto dei Lions di cui Angelo faceva parte è “We serve”, ci mettiamo al servizio: un servizio che per lui voleva dire passione per la gente, per la sua città, per la cultura. Quello che possiamo raccogliere oggi è proprio questa duplice passione: la passione per il servizio, per fare qualcosa di bene per la comunità, e la passione per la cultura, sia quella che si traduce in formazione che quella che raccoglie anche gli insegnamenti più semplici ma più veri della nostra tradizione culturale».
«Quando vengono a mancare persone come Angelo non possiamo non interrogarci – ha proseguito il sacerdote -: ognuno di noi deve chiedersi cosa sta facendo per la sua comunità dal punto di vista religioso ma anche dal punto di vista civile, perché ognuno di noi è chiamato come cristiano, come uomo, come donna, ad impegnarsi per far crescere bene la comunità nella quale è inserito. Ogni volta che una persona come Angelo non c’è più ci viene passato un testimone: un testimone che possiamo scegliere di raccogliere o di far cadere. Io penso che la comunità di Rescalda e Rescaldina abbia da raccogliere molto da persone come Angelo, prendendo l’esempio per fare il tratto di strada nuovo che ha davanti all’insegna della passione, della comunità, del servizio: il vero cristiano è colui che testimonia la novità e la gioia di Cristo nell’impegno sociale e nella passione per i fratelli».
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