Nel Legnanese mancano (almeno) 25 medici di base
I 25 posti sono stati individuati nell'elenco degli ambiti territoriali carenti di medicina generale: il bando per coprirli scade il prossimo 11 aprile
Nel Legnanese mancano 25 medici di base. Lo ha messo nero su bianco Regione Lombardia nei giorni scorsi con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale degli elenchi degli ambiti territoriali carenti di medicina generale, dato – aggiornato al 1° marzo – che viene reso noto ogni anno entro la fine di marzo tenendo conto delle indicazioni che arrivano dalle stesse aziende sanitarie.
Per la medicina territoriale gli undici comuni del Legnanese vengono suddivisi in tre diversi ambiti – le cosiddette aggregazioni territoriali funzionali – in cui rientrano più comuni, rispetto ai quali viene calcolata la disponibilità di posti per i pazienti. La ricognizione parla di 4 posti potenzialemente da coprire nel territorio che comprende i Comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese, 10 in quello formato da Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona e 11 in quello di Legnano e Rescaldina.
Alle carenze si proverà come sempre a far fronte con i bandi, il primo dei quali è ormai di fatto in scadenza dal momento che il termine finale per le “candidature” è fissato per martedì 11 aprile. Le speranze, però, sono tutto sommato ridotte al lumicino se si considera che nel 2022 ai 200 posti in deficit messi a bando da ATS Città Metropolitana di Milano a marzo avevano fatto da contraltare solamente 40 risposte, e non era andata meglio nemmeno a luglio con 30 risposte; solo a novembre ne erano poi arrivate 130.
Ad oggi i numeri del portale “Trova Medico” di ATS Città Metropolitana di Milano parlano complessivamente di 103 medici di famiglia attivi negli undici Comuni del Legnanese: 37 tra Legnano e Rescaldina, 38 tra Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona e 28 tra Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese. Per farsi un’idea – seppure spannometrica – di che cosa questo significhi, basta mettere il dato in relazione con quello fornito dall’Istat rispetto alla popolazione residente over 14, età al cui compimento è previsto il passaggio dal pediatra al medico di base: il risultato, senza tenere conto dei decimali, è di un medico ogni 1.443 pazienti tra Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese, uno ogni 1.575 tra Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona e addirittura uno ogni 1.764 tra Legnano e Rescaldina.
Sono numeri che si commentano da soli, ben oltre il rapporto ottimale di un medico ogni mille abitanti residenti indicato dal più recente Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale approvato ad aprile dello scorso anno, stando al quale di professionisti nel nostro territorio ne servirebbero almeno una sessantina in più. Ma sono cifre, almeno per quanto riguarda Legnano e Rescaldina, abbastanza al limite anche rispetto alla preintesa per l’Accordo integrativo regionale per i medici di medicina generale per il 2023, che su base volontaria permette di aumentare il massimale fino a 1.800 pazienti.
Che la corda ormai sia sempre più tesa, del resto, lo dice anche il confronto con gli ambiti territoriali carenti di medicina generale individuati nel 2022, quando i “buchi” erano 17 (sette tra Legnano e Rescaldina, sei tra Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona e quattro tra Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese. In questo quadro, non stupisce il grado di affollamento da emergenza continua dei pronto soccorso: nel tardo pomeriggio di Pasquetta, tanto per fare un esempio, solo al PS di Legnano secondo i dati forniti dall’app Salutile – Pronto Soccorso 41 persone erano in cura e altre 11 in attesa, e non è stato neanche da lontano il momento peggiore degli ultimi mesi.
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