La foto del giorno scelta dalla NASA porta la firma di Rescaldina
L'immagine è stata scattata dal rescaldinese Roberto Marinoni grazie ad un osservatorio remotizzato installato in Valle d'Aosta
Da Rescaldina alla NASA. Viene dal Comune del Legnanese l’immagine scelta come foto del giorno di giovedì 23 marzo dalla National Aeronautics and Space Administration. L’agenzia governativa responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America, infatti, ogni giorno seleziona una fotografia amatoriale e una professionale tra quelle inviate dagli astronomi e oggi ha deciso di dare spazio tra i professionisti all’immagine scattata da Roberto Marinoni, project manager 51enne di Rescaldina.
La foto immortala una galassia a spirale della costellazione dell’Orsa Maggiore: NGC-2841, ovvero il nome con il quale è “schedata” all’interno del New General Catalogue, il catalogo usato dagli astronomi per catalogare gli oggetti celesti. NGC-2841 dista 46 milioni di anni luce dalla Terra: in soldoni, significa che la luce proveniente da questa galassia impiega 46 milioni di anni per arrivare sulla Terra. Parliamo quindi una galassia abbastanza distante dal nostro pianeta, con un diametro di 150mila anni luce, più grande della nostra galassia che ha invece un diametro di 100mila anni luce. Nella foto finita sulle pagine della NASA, peraltro, si vedono anche altre galassie più lontane e più piccole sullo sfondo.
L’immagine scelta dalla National Aeronautics and Space Administration è stata materialmente scattata dalla Valle d’Aosta, vicino a Promiod, ma la regia dell’operazione è partita da Rescaldina. «Anni fa, sfruttando un’opportunità favorevole, ho installato un osservatorio in Val d’Aosta, da dove ho scattato la foto che oggi è stata scelta dalla NASA – ci racconta Roberto Marinoni -. È un osservatorio remotizzato, che posso comandare da casa, quindi sfruttando la tecnologia ne ho aperto il tetto direttamente da Rescaldina, ho indicato la galassia da puntare al telescopio e ho fatto le riprese, che sono durate alcune ore: per un’immagine del genere, infatti, è necessario ottenere tanti frame che poi vengono sommati ed elaborati da un software dal momento che stiamo parlando di oggetti poco luminosi».
Il prestigioso riconoscimento arrivato da oltreoceano è per Marinoni il coronamento di un percorso iniziato ormai parecchi anni fa. «La mia è una passione che viene da lontano, la coltivo da almeno 30 anni – ci racconta -. Tutto è iniziato guardando il cielo, soprattutto andando in montagna perché in questa zona c’è molto inquinamento luminoso. Da lì poi mi sono appassionato anche alla fotografia astronomica di quello che riprendevo. È un hobby che coltivo nel tempo libero ma che richiede molto sacrificio perché per ottenere immagini di questo tipo servono tanto impegno, una strumentazione di un certo livello e la capacità di farla funzionare, che a volte presenta dei problemi tecnici non banali. Quando però tutto funziona e il meteo collabora, si riescono ad ottenere buone soddisfazioni».
Roberto Marinoni a volte “scatta” fotografie anche da un osservatorio più piccolo che ha installato a Rescaldina, anche se nel nostro territorio l’inquinamento luminoso complica non poco la situazione. «Riprendere un’immagine come quella scelta dalla NASA da Rescaldina sarebbe impossibile a causa dell’inquinamento luminoso, della foschia e dell’umidità: bisogna spostarsi in montagna e trovare un cielo migliore. Oggi sembra esserci una rincorsa a chi mette più luci, spesso puntate verso il cielo, mentre sarebbe importante sensibilizzare ad un’installazione mirata, con luci puntate dove servono, ovvero a terra».
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