Biblioteca, museo e social housing: così rinasce le corte della Torre Amigazzi a Rescaldina
Presentato il progetto per la riqualificazione della corte della Torre Amigazzi dopo il percorso di co-progettazione con la cittadinanza
Rescaldina alza il sipario sulla riqualificazione della corte della Torre Amigazzi, che Piazza Chiesa punta a far rinascere grazie al finanziamento da cinque milioni di euro ottenuto, insieme a Legnano e Parabiago, attraverso il Programma innovativo della qualità dell’abitare, finanziato con 2,8 miliardi di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nei giorni scorsi, infatti, è stato presentato il progetto per il restyling dell’area, frutto anche di un percorso di co-progettazione che ha coinvolto associazioni, Consulta Commercio e in generale tutti i cittadini interessati.
Già presente nel catasto teresiano del ‘700, la Torre Amigazzi è intonacata su tutti i lati e questo implica che in origine si trattasse di un edificio isolato al quale i muri degli altri fabbricati sono stati addossati in un secondo momento. La parte che sarà assoggettata al restauro vero e proprio, quindi è quella relativa alla torre e all’angolo addossato, ovvero poco più di quello che già era originariamente di proprietà del Comune. Per il resto dell’edificio, invece, si procederà con una sostituzione mantenendo però la filosofia, la forma e le dimensioni della corte.
Il progetto prevede il trasferimento nella corte della Torre Amigazzi della biblioteca e la riconversione di parte dell’attuale piazza del Mercato in giardino a servizio della biblioteca con funzioni specificamente dedicate a bambini, ragazzi e anziani come ad esempio campi da gioco con canestri e reti da pallavolo o un piccolo teatrino per rappresentazioni per bambini e fatte dai bambini. Nell’edificio troveranno poi spazio un caffè letterario con portierato sociale e un’area giardino dedicata, l’archivio della biblioteca e l’archivio storico oltre ai locali tecnici.
Ci sarà poi una parte residenziale con undici appartamenti adibiti al social housing: sei abitazioni saranno in co-housing, con appartamenti privati dotati di un cucinino in modo da garantire la privacy ma ai quali si accederà dagli spazi pubblici, ovvero due grandi soggiorni e una cucina in comune come incentivo alla socializzazione. Gli altri appartamenti, invece, saranno a sé stanti e avranno in comune solo la lavanderia e il ballatoio. L’accesso sarà dal ballatoio, in modo da conservare la memoria della casa di ringhiera e da incentivare anche sotto questo profilo l’aspetto sociale. Si potrebbero poi ipotizzare degli utilizzi anche per il cortile interno, ad esempio il cinema all’aperto o conferenze organizzate dalla biblioteca.
Ci saranno infine un’area polifunzionale a disposizione delle associazioni e un museo vero e proprio che troverà casa nella Torre Amigazzi: lì verranno esposti i documenti più interessanti dell’archivio storico del Comune, al cui interno il CSBNO ha individuato dei pezzi particolarmente interessanti. Il tutto in un edificio che sarà alimentato con energia geotermica e fotovoltaica e avrà consumi che in base alle stime gli permetteranno di restituire il 20% circa dell’energia prodotta.
Una parte di quella che oggi è la piazza del Mercato, peraltro, continuerà ad accogliere il mercato del giovedì, che occuperà anche via Gramsci e via Pellico costeggiando l’edificio su più lati. Sarà però un mercato in forma ridimensionata rispetto a quella attuale: dalle attuali 53 bancarelle, spuntisti compresi, si passerà infatti ad una quarantina, non tanto per una scelta di Piazza Chiesa quanto per una serie di pensionamenti in programma nei prossimi anni rispetto ai quali le associazioni di categoria, che si sono sedute al tavolo con il Comune, hanno segnalato assenza di prospettive di rinnovo e di ricambio generazionale. Durante i lavori il mercato traslocherà temporaneamente nel parcheggio di fronte a Villa Saccal.
«La serata ha dato un risultato molto positivo, personalmente sopra le aspettative perché l’auditorium nelle tre serata precedenti non era mai stato altrettanto pieno – ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Adriana Gulizia a valle della presentazione del progetto -. I cittadini presenti hanno partecipato e fatto domande, si sono dimostrati interessati al risultato della co-progettazione e hanno lasciato commenti rispetto a quello che pensavano della restituzione. È stato molto interessante anche l’analisi storica che ha presentato il progettista. L’acquisto della proprietà della corte è una bella opportunità, sia perché dalle analisi dei costi non andrà ad incidere sulle spese di gestione, rispetto alle quali i Comuni vivono un momento di difficoltà, sia, soprattutto, perché si crea un polo attrattivo in pieno centro e si preserva un bene che rischiava di restare fatiscente e creare degrado».
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