Altri 4,3 milioni di euro dal PNRR per Parabiago, nuovo polo dell’infanzia in arrivo in via Zanella
I lavori per il nuovo polo dell'infanzia, divisi in due lotti, saranno finanziati in parte dal PNRR e in parte con un partenariato pubblico privato
E tre. Dopo i 7,7 milioni di euro ottenuti grazie al PNRR per una nuova scuola primaria in via Brescia e i 7 milioni ricevuto dalla Regione per una nuova scuola primaria in via Pascoli, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza porta a Parabiago anche un nuovo polo dell’infazia in via Zanella, nella frazione di Ravello. Il nuovo finanziamento, arrivato a fine dello scorso anno dopo una prima ammissione con riserva e la successiva integrazione fornita da Piazza della Vittoria, porterà nelle casse comunali 4.320.000 mila euro destinati a prendere la forma del progetto approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale.
Il nuovo polo scolastico andrà a sostituire la scuola dell’infanzia di via Brescia, «un complesso – come sottolinea l’amministrazione comunale – oramai obsoleto sia dal punto di vista della capacità di accogliere l’incremento della popolazione scolastica, sia in termini di rispetto dei sempre maggiori adeguamenti normativi necessari in materia sismica e di sicurezza, senza dimenticare la scarsa efficienza energetica dell’attuale edificio, che determina maggiori costi e minor benessere ai piccoli utenti presenti».
Quello di via Zanella sarà un near zero energy building, ovvero un’edificio ad alte prestazioni energetiche grazie ad un involucro che ridurrà al minimo gli apporti per il riscaldamento e il raffrescamento e all’uso di energia da fonti rinnovabili. L’immobile sarà infatti dotato di un impianto fotovoltaico da 100 chilowattora di picco che produrrà tutta l’energia necessaria al polo scolastico, dall’illuminazione al riscaldamento a pavimento con pannelli radianti alimentati da pompe di calore.
L’edificio ospiterà in tutto sette sezioni, ognuna delle quali potrà ospitare fino a 25 piccoli studenti: tre destinate ai bimbi tra due e tre anni e quattro per la scuola dell’infanzia. Considerando anche gli spazi esterni, si parla complessivamente di oltre seimila metri quadri, 3.385 per la scuola dell’infanzia e 2.704 per l’asilo primavera, mentre il fabbricato avrà una dimensione di 1.850 metri quadri. In totale i posti disponibili saranno 175, per una capienza superiore a quella del plesso attualmente esistente.
Il progetto prevede per la scuola dell’infanzia un ingresso con atrio e ufficio accoglienza, quattro aule per attività a tavolino con servizi igienici ad hoc, una mensa in comune con l’asilo “primavera” a sua volta dotata di servizi, un locale scaldavivande, un atrio per attività libere, due aule polivalenti per attività collettive, uno spazio riposo per i piccoli, uno spogliatoio per i docenti, ufficio, archivio e sala riunioni per le attività amministrative, lavanderia, magazzino, locali di servizio e locale termico dedicato. Per l’asilo “primavera”, invece, sono stati previsti atrio, ufficio accoglienza con archivio, tre aule con servizi igienici e aree fasciatoi, uno spazio riposo, uno spogliatoio per docenti con servizi, locali di servizio, deposito e locale termico. Le classi, tutte con esposizione a sud-est, avranno anche vetrate con accesso diretto al verde esterno connesso ad ogni aula nell’ottica di permettere attività all’aperto nella bella stagione.
I lavori, che inizieranno a novembre per concludersi entro fine dicembre 2025, richiederanno una spesa complessiva di 6,5 milioni di euro. Un primo lotto, quello relativo alla scuola dell’infanzia, sarà finanziato attraverso i fondi ottenuti dal PNRR, mentre la cifra rimanente arriverà con la formula del partenariato pubblico privato, ovvero un leasing immobiliare in costruendo che prevede l’obbligo di finanziare, progettare, costruire, manutenere e gestire l’opera pubblica da parte del privato a fronte di canoni periodici versati dal Comune per avere a disposizione l’opera stessa.
Il progetto di fattibilità – presentato dall’aggregazione di privati formata da Iccrea BancaImpresa, ovvero il soggetto finaziatore, Ar.co. Lavori, ovvero il costruttore, dai progettisti dello studio J+S S.p.A. Architecture & Engineering e dal geologo Davide Roverselli – è stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale. Ora la proposta, come prevede la normativa, sarà messa in gara pubblica entro metà marzo.
«La costruzione di un nuovo polo dell’infanzia – sottolinea il sindaco Raffaele Cucchi – ci permette di meglio rispondere alla sempre manifestata necessità di avere un ambiente scolastico adeguato alle esigenze formative ed educative dei bambini, oltre che realizzare un’opera adeguatamente costruita secondo i nuovi parametri normativi di sicurezza, efficienza energetica e sismica. Ottenere finanziamenti del PNRR è stato un lavoro impegnativo da parte di tutti, ma proficuo perché ci permettono di realizzare da subito la nuova scuola dell’infanzia».
«Siamo molto soddisfatti di questo progetto che darà ai bimbi parabiaghesi nuovi spazi flessibili e modulari nei quali potranno disporre di grandi aule e luoghi comuni personalizzabili per le più svariate attività, in modo che possano esplorare, apprendere e giocare in ambienti stimolanti e adattabili alle loro esigenze – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Dario Quieti, che ringrazia gli uffici e i professionisti che hanno collaborato al progetto e in particolare il dirigente Vito Marchetti e ricorda il lavoro dedicato alle scuole e i finanziamenti che ha fruttato -. Vorrei specificare, per chiarezza, che il modello PPP è una modalità vantaggiosa per il Comune, sia dal punto di vista finanziario che della realizzazione in tempi certi e celeri dell’opera nonché della sua manutenzione straordinaria, ma anche che la scuola rimane ed è pubblica».
Il via libera del consiglio comunale, però, è arrivato con l’astensione di riParabiago, che ha stigmatizzato la «sottrazione alla cittadinanza di un’area verde e gioco storica e sempre frequentata». «Come riParabiago abbiamo ricevuto perplessità e lamentele da chi direttamente fruiva dell’area – ha sottolineato il capogruppo Giuliano Rancilio -: rinnoviamo quindi la richiesta, visto che c’è stato anche un cambio di destinazione d’uso da PGT, di un’adeguata compensazione di qualità rispetto agli spazi verdi che si vanno ad erodere. Nei documenti ad oggi circolati non c’è nessuna indicazione su questo e a domanda diretta non abbiamo avuto risposte dalla giunta su come migliorare la dotazione di verde e di aree a servizio nella zona».
A suscitare i dubbi di Parabiago è anche l’aspetto economico-finanziario del progetto. «Nel PPP la contrattazione tra pubblico e privato deve avvenire necessariamente nella prima fase, cioè quella precedente alla definizione della gara – ha aggiunto Rancilio -. Da ora c’è un bando di gara con una proposta di base già messa a verbale, un mese per le eventuali proposte migliorative e l’eventuale ultima offerta da parte dei proponenti del PPP stesso. Se c’è stata un’effettiva contrattazione tra pubblico e privato che ha portato ad un sensibile miglioramento dell’offerta che oggi viene vagliata, questo non è stato illustrato nelle varie commissioni: non mettiamo in dubbi che il percorso fatto sia corretto a livello normativo, ma ci chiediamo se la contrattazione con il privato abbia portato al miglior vantaggio per l’ente. È stato accennato in commissione che la gestione di vari stabili potrebbe variare nel futuro e che il PPP è una modalità che si sta vagliando anche per il futuro e anche per altre opere da finanziare. La somma degli interventi dati da una somma di leasing di questo tipo potrebbe nel futuro vincolare l’ente a vari canoni che ne limiteranno la capacità di spendere e investire per lungo tempo? È una domanda ma anche una riflessione che invitiamo a fare».
Voto favorevole, invece, dal Partito Democratico, che pure non ha nascosto di condividere alcune delle perplessità di riParabiago. «Ero consigliere 13 anni fa e già allora ricordo che si discuteva sull’inadeguetezza e l’obsolescenza di alcuni edifici scolastici, tra cui quello di via Brescia – ha sottolineato il consigliere Giorgio Nebuloni -. Ci siamo più volte detti che gli spazi per la didattica moderna lì dentro non erano sufficienti, per cui partiamo da qui nella nostra valutazione. Credo che questa operazione e l’essersi aggiudicati il PNRR ci consentano di dare una risposta ad un’esigenza della città, quella di mettere quell’edificio scolastico in grado di funzionare meglio, di avere spazi più adeguati per i bambini che lo frequenteranno e di essere più al passo con i tempi per quanto riguarda gli aspetti didattici. Abbiamo valutato il progetto, che ci sembra valido. Sicuramente si è fatto tutto di corsa e non è andato a beneficio nostro, non si è potuto discutere come avremmo gradito di un intervento così importante, ma comprendiamo che questi sono i tempi e sappiamo quanto la nostra Nazione rischi davanti all’Europa di mostrare ancora una volta di non saper spendere finanziamenti pubblici di questa importanza».
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