Luci e messaggi di speranza a Canegrate per dire No alla guerra
Tante piccole luci per un unico messaggio di pace e speranza. Canegrate unita, dopo un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, è tornata a dire “No” ai conflitti. E lo ha fatto con una manifestazione tenutasi questa sera, giovedì 23 febbraio, davanti al palazzo comunale. È lì, alla presenza del sindaco Matteo Modica, in tanti hanno preso in mano un piccolo lumino, per chiedere la pace.
Una luce, che seppur piccola si è fatta sentire con la voce delle testimonianza di Marita Maggioni presidente del
Comitato accoglienza bambini di Chernobyl. Realtà importante sul territorio, che dopo anni di accoglienza terapeutica ha dovuto cambiare i suoi assetti, anche grazie alla Fondazione Ticino Olona, per poter dare una mano concreta a tutti i bimbi e le madri in fuga dagli orrori di una guerra fatta di armi, paura, violenze, morti e devastazioni. Nessuna presa di posizione politica da parte del Comitato, nessun giudizio, ma solo gentilezza e un abbraccio caloroso per dare conforto a donne e giovani.
Così, in una commossa è sentita serata i canegratesi sono tornati a chiedere a gran voce la pace. E torneranno a chiederla anche durante la fiaccolata organizzata da Cgil a Legnano la sera di venerdì 24 febbraio e durante la marcia Perugia – Assisi.
In questo contesto l’assessore Lurago ha ricordato «Siamo qua per accedere la luce sui fatti che stanno accadendo: il rischio è quello che la guerra diventi una normalità. Non dev’essere vista così. È importante essere qui a chiedere a gran voce la pace».
Dello stesso parere il sindaco Modica «Ad un anno di distanza siamo qui per rinnovare la nostra volontà di voler lavorare per la pace. Se il livello dello scontro si alza l’anno prossimo saremo qui a chiedere la pace e piangere morti, famiglie distrutte e persone che si porteranno per tutta la vita ferite interiori importanti. Alziamo la nostra voce per combattere la rassegnazione e dire basta… che si inizi a parlare di pace in maniera concreta».
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