A Nerviano la Lega dice “no” al voto elettronico in consiglio comunale fino a quando non sarà stato adeguatamente modificato il regolamento. Lo ha spiegato in apertura dell’ultima seduta consiliare il consigliere del Carroccio David Guainazzi, riaccendendo di fatto la querelle nata alla fine dello scorso anno intorno alla riqualificazione dell’impianto audio e streaming video della Sala Bergognone.

I lavori erano stati messi in cantiere da Piazza Manzoni per adeguare il sistema alle nuove esigenze di sedute in videoconferenza e per semplificare le operazioni di streaming e automatizzare le operazioni di voto anche da remoto e comprendevano una serie di interventi tra cui quelli relativi al software di gestione dell’impianto, che tra le altre funzionalità offre anche la possibilità di votare tramite la pulsantiera presente sui i microfoni. L’operazione, però, era stata stigmatizzata da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano, con l’ex sindaco Massimo Cozzi che l’aveva definita uno «spreco che grida vendetta».

E ora la polemica è approdata tra i banchi del consiglio comunale. «Non essendo ancora stato modificato il regolamento del consiglio comunale – che subito dopo l’insediamento si pensava fosse quasi una priorità tanto che erano seguite molteplici conferenze capigruppo – per permettere lo svolgimento della votazione elettronica – ha sottolineato in aula Guainazzi -, noi voteremo esclusivamente per alzata di mano».

«Prendo atto di questa posizione – ha replicato il presidente del parlamentino Lorenzo Lattuada, che ha anche sottolineato come in passato siano stati utilizzati «sistemi di votazione via WhatsApp che non erano previsti dal regolamento» -. La votazione mista in questo momento è effettivamente motivata dal fatto che il regolamento prevede che la votazione possa avvenire per alzata di mano o per appello nominale. Visto che il sistema è stato installato, si dava la possibilità dal momento che si è in streaming con un nuovo sistema di far vedere al pubblico a casa e nelle registrazioni l’esito delle votazioni. Se i consiglieri presenti in aula non voglio, non lo faranno. Per quanto riguarda la revisione del regolamento, invece, per fortuna non l’abbiamo portata a conclusione subito perché i nuovi sistemi portano a dover variare il regolamento: questo significa che ci saremmo trovati con un regolamento da portare nuovamente in votazione».