Mancano i medici di base, pazienti costretti a rivolgersi al servizio di continuità assistenziale
Dopo alcuni pensionamenti a fine 2022 tra Legnano a Rescaldina, ai pazienti è arrivata l'indicazione, in assenza di medici nell'ambito, di rivolgersi alla ex guardia medica
Il loro medico di famiglia è andato in pensione, il sostituto per ora non c’è – e chissà quando ci sarà vista la carenza ormai endemica di medici di medicina generale che affligge (anche) il nostro territorio – e ai pazienti non resta che aspettare la serata o il fine settimana per rivolgersi al servizio di continuità assistenziale. Una situazione paradossale che però riguarda tanti cittadini che fino alla fine dello scorso anno si sono affidati a tre medici di base attivi fino al 31 dicembre nell’ambito che comprende Legnano e Rescaldina, ovvero le dott.se Francesca Licordari, Rossana Piconi e Anna Sainaghi.
L’indicazione di rivolgersi alla ex guardia medica arriva direttamente dal sito istituzionale dell’ASST Ovest Milanese, dove tra gli avvisi agli assistiti presenti nella sezione dedicata alla scelta e revoca del medico di famiglia è stata pubblica una comunicazione in base alla quale per gli ormai ex pazienti di questi professionisti «fino a successive comunicazioni, in assenza di medici disponibili nell’ambito di residenza, sarà necessario rivolgersi ai medici del servizio di continuità assistenziale». Servizio attivo nei locali al civico 2 di via Candiani dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 24 e nei weekend e nei giorni festivi dalle 9 alle 21.
Facile prevedere le difficoltà che la situazione potrebbe creare soprattutto ai pazienti più fragili, tanto che le prime segnalazioni sono già arrivate anche alla nostra redazione. «Con l’inizio di gennaio centinaia di residenti di Legnano sono rimasti senza un medico di base, in quanto tre medici sono andati in pensione senza essere sostituiti – ci scrive un lettore -. L’unica possibilità è quella di scegliere un medico con attività a Legnano o Rescaldina: medici che però non sono disponibili in questo momento, così i paziente sono costretti a chiedere la deroga a un medico di un altro comune facendo il giro degli studi e chiedendo chi li può ricevere. Chiedendo l’assegnazione automatica di un medico più vicino alla zona di residenza, io ed altri pazienti siamo stati invitati a fare il giro dei medici per avere la deroga o ad usufruire della guardia medica. Alcuni di noi sono pazienti con terapie croniche, che hanno bisogno di medicazione giornaliera, tramite ricette prescritte del medico di base».
Che la sanità territoriale sia ormai al punto di non ritorno, peraltro, lo dicono i numeri: dal 2019 al 2021, come riporta il report “Il personale del servizio sanitario nazionale” stilato da Agenas ad ottobre 2022, in Italia il numero dei medici di medicina generale si è ridotto di 2.178 unità, 317 solamente in Lombardia. Nel Legnanese, solamente nel 2022 hanno cessato la propria attività 17 medici di famiglia e pediatri di base (uno a Busto Garolfo, tre a Cerro Maggiore, cinque a Legnano, uno a Nerviano, uno a Parabiago, quattro a Rescaldina, uno a San Giorgio su Legnano e uno a San Vittore Olona), ai quali in questo primo mese dei 2023 se ne aggiungeranno altri tre (due a Nerviano e uno a Villa Cortese): voci in uscita a fronte delle quali negli ultimi dodici mesi c’è stato l’inserimento solamente di due medici di base (uno a Busto Garolfo e uno a Legnano), seguiti da altri due colleghi (a Nerviano) nei primi giorni di quest’anno. Non va meglio a Castellanza, dove a seguito dei recenti pensionamenti circa 7mila cittadini sono rimasti senza medico di famiglia e per questo dal 3 gennaio è stato attivato un ambulatorio medico temporaneo.
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