Dopo avere trasferito il call center da Arese a Vimodrone, 19 dicembre la Csc Digital (ovvero Stellantis) ha comunicato di aver venduto il 100% delle azioni alla società Assist Digital. L’acquisizione entra in vigore dal 1 gennaio 2023. Una novità che il sindacato della Cub (Confederazione Unitaria di Base) accoglie con non poca preoccupazione chiedendo che «la priorità adesso sia il futuro occupazionale delle lavoratrici e lavoratori che deve essere garantito». 

«Assist Digital – ricorsa Carlo Pariani della Cub – è una società che si occupa di servizi digitali, ha come socio la BNL, conta circa 500 dipendenti sparsi in Europa e fattura circa 170 milioni euro. Stellantis aveva acquisito il call center Ex alfa Romeo di Arese in virtù della fusione tra Fca e Peugeot e lo aveva poi trasferito a Vimodrone. La sua gestione in questi anni ha però portato al declino del call center con una diminuzione significativa di organici e di orizzonti strategici. Recentemente ci sono stati scioperi contro le insostenibili condizioni di lavoro. Csc Digital per questi motivi era già stata condannata per attività antisindacale e la FlmUniti aveva poi fatto una denuncia all’ispettorato del lavoro per violazione sulla legge per la sicurezza»

Il sindacato di base contesta la “fuga” della  Csc Digital che «adesso vende e scappa». «Questo – commenta Pariani – è anche il segno del progressivo disimpegno di Stellantis dall’Italia su cui nessuno dice nulla. La priorità adesso è il futuro occupazionale delle lavoratrici e lavoratori che deve essere garantito. Ci sarà poi da verificare il passaggio dal contratto Fca ora applicato al Contratto Telecomunicazioni applicato dalla nuova azienda. Già nel 2013 il call center aveva avuto un cambio di contratto da telecomunicazioni a fca, adesso si torna indietro. Ci auguriamo infine che con la nuova azienda si istauri un rapporto più rispettoso dei bisogni dei lavoratori e nel rispetto delle leggi».

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