Le mani della ‘ndrangheta sul Padel, ai domiciliari l’allenatore della Castanese Marco Molluso
Il 39enne è finito agli arresti domiciliari nell'ambito di una indagine della Dda ed è indiziato per false fatturazioni e autoriciclaggio. La G.S. Castanese lo ha sollevato dall'incarico
Ai domiciliari l’ imprenditore, Marco Molluso, nipote di due boss e attuale allenatore della Castanese calcio di Castano Primo. Il 39enne, come riporta Ansa, è finito agli arresti nell’ambito dell’indagine della Dda che dimostra l’infiltrazione della ‘ndrangheta anche nel business dei campi da padel. Attraverso le sue società Molluso, 39 anni, avrebbe infatti investito 700mila euro nelle costruzione di otto campi da padel nel centro sportivo comunale Sant’Ambrogio di via De Nicola, alla Barona (Milano). Tale somma, secondo l’inchiesta, arriverebbe da un giro di false fatture: l’imprenditore è indiziato dei reati di «emissione ed utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e autoriciclaggio».
Gli impianti sono stati «sequestrati, risultando tra l’altro – spiega in una nota la Direzione investigativa antimafia – edificati abusivamente e senza alcuna preventiva autorizzazione da parte dei competenti uffici». La società immobiliare del 39enne nel biennio 2020-2021 avrebbe inoltre portato a termine una frode di oltre 1,5 milioni di euro. Circa metà di quei soldi sono finiti nel padel.
In giornata una nota della società G.S. Castanese – Società di Calcio Dilettantistico che «apprende esterefatta quanto pubblicato attraverso gli organi di stampa circa il presunto coinvolgimento in attività illecite del Mister della Prima Squadra Marco Molluso». «Nell’immediatezza e a titolo cautelativo», la società comunica quindi di «aver provveduto a sollevare l’allenatore dall’incarico sportivo».
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