Biblioteca e spazi per bambini, per lo studio e per il coworking: le idee di Rescaldina per la Torre Amigazzi
Per raccogliere le idee di associazioni, commercianti e cittadini il comune ha organizzato tre incontri dedicati al futuro della Torre Amigazzi
Concluso a Rescaldina il tris di incontri per la progettazione partecipata in vista della riqualificazione dell’area al centro del paese dove “svetta” la Torre Amigazzi, che Piazza Chiesa punta a far rinascere grazie al finanziamento da cinque milioni di euro ottenuto, insieme a Legnano e Parabiago, attraverso il Programma innovativo della qualità dell’abitare finanziato con 2,8 miliardi di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In soldoni l’idea con cui Rescaldina ha ottenuto il finanziamento è quella di mantenere la Torre Amigazzi procedendo però al restauro strutturale dell’intera corte per fare spazio a co-housing, co-working, portierato di quartiere e ad una sala polivalente che possa fungere da centro civico. Ora, però, è arrivato il momento di mettere il progetto nero su bianco e per questo l’amministrazione nelle scorse settimane ha deciso di avviare «un percorso partecipativo di consultazione per far emergere idee, bisogni e suggestioni, con l’intenzione di raccogliere le proposte delle associazioni, dei commercianti e dei cittadini, affinché tutti possano dare il proprio contributo alla redazione del progetto finale e renderlo quanto più condiviso».
Per farlo sono stati organizzati nelle scorse un incontro con le consulte delle associazioni, aperto anche ai giovani intenzionati a portare il loro punto di vista, una serata dedicata alla Consulta Commercio e un momento di confronto aperto all’intera cittadinanza. «I bisogni che abbiamo raccolto sono in sintonia all’interno del quadro generale del progetto – spiega l’assessore alla partecipazione Elena Gasparri -: sono state ben accolte le proposte di spostare in quell’area la biblioteca, di creare uno spazio per i bambini sia all’interno che all’esterno e degli spazi polifunzionali che possono essere utilizzati tanto per le iniziative culturali e sociali delle associazioni e del comune quanto come spazio studio per i giovani o per il coworking e per le modalità differenti di lavoro che sempre di più si stanno affermando. È emersa anche una grande sensibilità nei confronti della disabilità, intesa sia come eliminazione delle barriere architettoniche, sia come destinazione degli undici appartamenti che verranno realizzati al “Dopo di noi” o a fasce di popolazione che possono anche coesistere all’interno di quello spazio con esigenze differenti».
Ora le idee di associazioni, commercianti e cittadini verranno raccolte con la collaborazione di ABCittà, la cooperativa che ha seguito Piazza Chiesa nel percorso partecipativo, e verranno messe a sistema con le relazioni tecniche predisposte dagli uffici per definire puntualmente il futuro della corte della Torre Amigazzi. Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, poi, verrà organizzato un ultimo incontro con la cittadinanza per presentare il progetto definito e avere un riscontro finale.
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