Se non si può ancora parlare di una vera e propria emorragia, poco ci manca. Anche nel Legnanese il calo dei medici di famiglia attivi sul territorio è ormai diventato un male endemico, e per i cittadini, soprattutto i più anziani, ormai più che di criticità si parla di una vera e propria emergenza. Anzi, di un’emergenza nell’emergenza visto che ormai da più di due anni la pandemia, pur nel tira e molla tra un’ondata e l’altra, fa sentire i suoi effetti qui come in tutto il mondo.

Non fa eccezione Nerviano, che come tutti i comuni della zona è alle prese con la carenza di medici di medicina generale in paese. E per provare a correre ai ripari l’amministrazione, nonostante abbia, come tutti i comuni, sostanzialmente le mani legate, ha deciso di giocare la carta della medicina di gruppo per rendere il paese attrattivo per i giovani medici che si affacciano alla professione.

Il primo passo in questa direzione era arrivato già nelle scorse settimane con il trasferimento degli uffici del Settore Servizi sociali in municipio: “trasloco” che ha di fatto liberato gli spazi dell’ex palazzo comunale di via Vittorio Veneto, parte di quel cosiddetto “polo sociale” dove Piazza Manzoni vorrebbe fare posto ai medici di famiglia. E nei giorni scorsi è arrivato un nuovo tassello con l’approvazione da parte della giunta al progetto definitivo per i lavori che adatteranno l’edificio ad ospitare gli studi medici.

Si parla complessivamente di un intervento da 90mila euro che porterà alla realizzazione di cinque sale visita da più di nove metri quadri, un locale dedicato alla segreteria e all’attesa di circa 13 metri quadri cui si sommeranno altri spazi per i pazienti che attendono di essere visitati nel disimpegno, un locale spogliatoio per i medici da sei metri quadri con annessi servizi igienici, due servizi igienici dedicati agli utenti di cui uno accessibile ai disabili e un deposito. Tre delle cinque sale visita affacceranno sul terrazzo, che nell’ambito dei lavori verrà completamente ristrutturato.

Oltre ai lavori interni per ridisegnare gli spazi e realizzare i bagni, il progetto prevede anche il rifacimento di alcune porzioni di controsoffitto, la tinteggiatura dei locali, una serie di interventi sugli impianti e l’esecuzione di scavi per la realizzazione di una nuova linea fognaria, per i quali è stato necessario ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano dal momento che il complesso risulta vincolato: si tratta infatti di un’area che «ricade in un territorio ricco di rinvenimenti archeologici», dove bisognerà scavare con cautela.