A Garbatola un murales per ricordare Gnappo, il cantante dei Ciapa No scomparso a soli 35 anni
Il murales per Gnappo è stato realizzato da Cheone, al secolo Cosimo Caiffa, street artist di Nerviano che proprio in paese ha la sua Hall of Fame
Un murales a Garbatola per ricordare Gnappo, sul muro della casa di famiglia. L’opera, terminata nei giorni scorsi, porta la firma di un artista “di casa”, quel Cheone, al secolo Cosimo Caiffa, che proprio a Nerviano, dove si è trasferito dopo un’infanzia a Gallipoli e un’adolescenza in Germania, ha la sua Hall of Fame.
Damiano Zorzo, improvvisamente venuto a mancare a dicembre dello scorso anno a soli 35 anni, abitava ad Arluno ma era originario di Nerviano ed era conosciuto da tutti con il suo soprannome: “Gnappo”. Proprio lui è stato tra i fondatori del progetto musicale “Ciapa No”, nato nel 2008 per divulgare la canzone popolare i canti di lotta e resistenza riproponendo la musica di cantautori milanesi come Enzo Jannacci e Nanni Svampa. Il leader della nota band, che ha promosso la musica dialettale per tutto il territorio, era tra i fondatori del collettivo “Oltre il ponte” di Nerviano e de “La sciloria” a Rho, aveva anche partecipato all’attivazione della Corte popolare di Terrazzano di Rho ed era impegnato sul fronte sindacale e anche nell’Anpi. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto tra parenti ed amici, che ora potranno ricordarlo anche grazie al murales del noto street artist, oltre che con momenti come la serata organizzata per sabato 26 novembre alla ex Meccanica.
«In genere quando devo fare un disegno per una persona che non c’è più preferisco evitare i ritratti, e i pochi che ho fatto non li ho mai realizzati di volto – racconta Cheone, che di recente ha lavorato per la sua prima mostra personale a Milano, esposizione inaugurata proprio nei giorni scorsi nella galleria di via Pagano “Street Art In Store” che sarà visitabile fino a mercoledì 3 maggio 2023 -. Questa, però, è stata un’occasione particolare: anni fa, infatti, ho avuto modo di conoscere Damiano anche se non eravamo amici e quando i suoi genitori, che sono persone meravigliose, mi hanno interpellato ho deciso di farlo per dargli un ricordo, anche se emotivamente la realizzazione è stata di impatto».
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