Schiuma bianca e patine maleodoranti, morie di pesci, sversamenti. Negli anni l’Olona, vero e proprio motore di quella valle che è stata la culla dell’industrializzazione italiana, ne ha dovute sopportare tante. Passi avanti, va detto, ne sono stati fatti, e anche l’attenzione riservata oggi al fiume non è comparabile con quella che l’aveva portato ad essere uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Italia. La strada, però, è ancora lunga, e a ricordarcelo pensano i tanti – troppi – sversamenti che ancora vengono rilevati nel nostro territorio.

L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda l’area all’intersezione tra il canale Villoresi e l’Olona, dove si è verificato uno sversamento riconducibile al depuratore privato di una ditta che si trova sul territorio di Nerviano che ha reso rossastre le acque del fiume. Da lì sono partite le segnalazioni degli Amici dell’Olona, i “difensori” del corso d’acqua che da anni si sono riuniti in un gruppo Facebook, e delle autorità che hanno portato a due interventi dell’ARPA. Sempre l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, peraltro, ha anche effettuato una visita ispettiva ordinaria rispetto all’attività della ditta dal cui depuratore sarebbe partito lo sversamento.

A distanza di quasi due settimane, però, la richiesta di poter accedere alla relativa documentazione da parte degli Amici dell’Olona, rappresentati come sempre dal consigliere comunale di Legnano Franco Brumana, non ha ancora ricevuto risposta. Il capogruppo del Movimento dei Cittadini, infatti, una decina di giorni fa aveva chiesto le informazioni ambientali relative agli sversamenti, chiedendo copia di verbali e relazioni tecniche dei due interventi di ARPA del 31 ottobre e del 7 novembre, la relazione finale dell’ultima visita ispettiva ordinaria riguardante l’attività della ditta nel mirino dei controlli, il suo depuratore e i suoi scarichi e le analisi chimiche dei reflui del depuratore. Gli Amici dell’Olona, inoltre, avevano chiesto contro all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente dei provvedimenti adottati, comprese anche eventuali denunce alla Procura della Repubblica.

«A Nerviano continua indisturbato l’inquinamento del fiume – il commento di Brumana a proposito dei ritardi -. Abbiamo inviato la richiesta al sindaco di Nerviano e all’Arpa. Non avendo ricevuto risposta abbiamo sentito il sindaco di Nerviano, che ha riferito di avere sollecitato verbalmente più volte ARPA e che ora invierà una richiesta scritta». Intanto, però, il problema rimane e «i sindaci per l’Olona cincischiano sulla nostra richiesta di istituire il servizio di pronto accertamento – aggiunge il portavoce degli Amici dell’Olona -. Se Arpa non invierà la documentazione richiesta entro il termine di legge di 30 giorni sporgeremo denuncia per omissione di atti di ufficio».

La questione, peraltro, finirà anche tra i banchi del consiglio comunale di Nerviano attraverso un’interrogazione presentata da Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano, che ha chiesto informazioni alla prima cittadina. «Ci risultano essere stati effettuati diversi sopralluoghi in loco, compreso quello di ARPA Lombardia per verificare quanto segnalato», sottolinea nel documento il consigliere Massimo Cozzi, ricordando che «il consiglio comunale di Nerviano all’unanimità lo scorso 14 settembre ha approvato un ordine del giorno in merito alla salvaguardia dell’Olona e del Bozzente, al fine di migliorare la sorveglianza e organizzare interventi tempestivi, con conseguenti accertamenti e indagini efficaci».

Immagine in copertina tratta da un video pubblicato nel gruppo Facebook “Amici dell’Olona”