Inaugurata a Busto Garolfo la prima Casa di Comunità dell’Alto Milanese
La Casa di Comunità inaugurata al centro socio-sanitario farà da soluzione ponte fino alla realizzazione di una nuova palazzina da tre piani dedicata
Taglio del nastro per la Casa di Comunità al centro socio-sanitario di Busto Garolfo, la prima ad essere inaugurata nel territorio di riferimento dell’ASST Ovest Milanese dando concretamente forma anche nel nostro territorio ad uno dei tasselli sui quali il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza intende rifondare la sanità territoriale andando oltre ai nodi critici che la pandemia ha messo in evidenza in tutta la loro portata.
Attiva già da qualche settimana, la struttura offre ai cittadini dei comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese – ovvero i comuni dell’ambito territoriale di riferimento – servizi che spaziano dal punto unico di accesso per informazioni, orientamento ai servizi socio-sanitari e presa in carico all’infermiere di famiglia, passando per la prenotazione di visite specialistiche ed esami e per il pagamento del ticket, per le certificazioni medico – legali e per le visite per il rinnovo della patente, per il punto prelievi e per il consultorio familiare. È inoltre in via di attivazione l’insediamento della medicina specialistica e della diagnostica di base.
Quella inaugurata mercoledì 2 novembre sarà però per la Casa di Comunità dell’ambito territoriale una soluzione ponte, in attesa della realizzazione della struttura definitiva a pochi passi dal centro socio-sanitario, sempre in via XXIV Maggio: si parla di un edificio a tre piani da 250 metri quadri utili l’uno, per il quale la spesa prevista è di oltre 1,6 milioni di euro finanziati per 1,5 milioni di euro dal PNRR e per la cifra restante dalla Regione. Lì si trasferiranno tutti i servizi ad eccezione del consultorio familiare, che rimarrà al piano terra del centro socio-sanitario.
«La Casa di Comunità che inauguriamo oggi è una soluzione ponte – ha infatti spiegato il direttore generale dell’ASST Ovest Milanese Fulvio Odinolfi -: il progetto definitivo prevede una palazzina qui a fianco, i lavori inizieranno l’anno prossimo. Lì avremo più spazi e più possibilità di ampliare le attività, molte delle quali sono comunque già in corso e altre cominceranno: questo è l’inizio del percorso».
Il taglio del nastro di oggi è per il centro socio-sanitario del paese l’ultimo capitolo di una parabola che negli ultimi anni l’ha visto trasformarsi da polo sottoutilizzato e in procinto di perdere altri servizi in centro socio-sanitario operativo a tutti gli effetti e poi in Casa di Comunità. «Quella di oggi è una giornata importante, un momento significativo per Busto Garolfo – ha sottolineato la prima cittadina Susanna Biondi -: siamo orgogliosi di accogliere del territorio in questa struttura la Casa di Comunità che parte per prima nel territorio dell’Alto Milanese grazie al lavoro intenso di ASST ma anche grazie al fatto che ci siamo fatti trovare pronti: questa struttura ha visto nascere un progetto di collaborazione con ATS già dal 2015, che in qualche modo anticipava l’idea della Casa di Comunità».
La struttura ha già in carico 165 cittadini. «Questa inaugurazione è un punto di partenza per il territorio – ha sottolineato la consigliera regionale Silvia Scurati, che ha rappresentato il Pirellone al posto della ormai ex vicepresidente Letizia Moratti, la cui partecipazione all’evento è saltata dopo le dimissioni rassegnate in mattinata -: ci sono già 165 cittadini che si rivolgono a questa Casa di Comunità ed è un dato significativo nell’ottica di riuscire a non sovraccaricare le strutture ospedaliere creando punti intermedi dove tutti i cittadini possono essere presi in cura. Non stiamo inaugurando come spesso ci dicono uno scatolone vuoto: è una scommessa da lanciare verso il futuro ed è positivo che tutti i sindaci al di là del colore politico possano lavorare con la Regione e con le istituzioni nazionali perché mai come sui temi della sanità bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo e puntare al futuro».
Nel territorio dell’ASST Ovest Milanese è prevista complessivamente l’apertura di dieci Case di Comunità e di tre Ospedali di Comunità da qui al 2024. Nel Legnanese apriranno i battenti altre due Case di Comunità, una a Legnano e una a Parabiago, e un Ospedale di Comunità, sempre nella Città del Carroccio: le due strutture legnanesi sulla carta dovrebbero essere inaugurate entro fine anno, mentre quella parabiaghese dovrebbe vedere la luce nel 2024, anche se tutto dipenderà dagli obiettivi fissati da Regione Lombardia per i prossimi anni.
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