La Casa delle Associazioni di Dairago tra i banchi del consiglio comunale
La civica di centrodestra Scelgo Dairago ha chiesto conto con un'interrogazione delle «modalità per richiedere l’utilizzo della Casa delle associazioni»
La Casa delle Associazioni di Dairago finisce tra i banchi del consiglio comunale. Entrata a far parte del patrimonio del comune nel 2013 e rinata a nuova vita dopo anni di lavori e un investimento da 250mila euro nel 2016, in questi anni la villa al civico 4 di via Roma sequestrata alla criminalità organizzata ha fatto da sede ad Attività Girovagando – Studio Insieme, Associazione Genitori, Caritas Locale e Protezione Civile. E proprio l’assegnazione degli spazi è finita nel mirino della civica di centrodestra Scelgo Dairago, che durante l’ultima seduta consiliare ha presentato un’interrogazione per chiedere conto delle «modalità per richiedere l’utilizzo della Casa delle associazioni» e del regolamento comunale cui «si fa riferimento in merito ai criteri di assegnazione».
«Uno degli ultimi atti dell’amministrazione Paganini ha permesso di destinare a tutta la comunità dairaghese la villa confiscata alla mafia situata in via Roma – ha spiegato la civica di centrodestra a proposito dell’interrogazione -. Tuttavia ad oggi diverse richieste per l’utilizzo di questo spazio non sono state accolte dall’attuale amministrazione Rolfi. Con la nostra interrogazione intendiamo chiedere quali sono i criteri che vengono usati per assegnare tali spazi e se è presente un regolamento per l’utilizzo. Purtroppo ci ritroviamo ancora una volta in una situazione dove la realtà dei fatti non collima con il programma di Civica Dairago».
«Data la specifica e ben definita destinazione d’uso della Casa delle Associazioni – ha replicato in consiglio comunale il sindaco Paola Rolfi -, non vi è una piena disponibilità nel concedere l’utilizzo di tale immobile per attività e incontri di singole associazioni o realtà che non abbiano finalità previste dalla legge. Per questo risulta di scarsa utilità la stesura di un regolamento per concessioni estemporanee della Casa delle Associazioni. In passato è capitato, in rari casi, di concedere l’utilizzo di un’aula della Casa delle Associazioni per degli incontri estemporanei, ma tali casi rivestono carattere di eccezionalità e si sono verificati semplicemente perché nei giorni richiesti non vi erano altri spazi a disposizione. Il carattere di eccezionalità e l’esiguità di tali casi non giustifica l’elaborazione di un regolamento che snaturerebbe la destinazione d’uso e le finalità assegnate alla Casa delle Associazioni».
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