Uniti per San Giorgio: “Il vicesindaco al terzo mandato è incompatibile con lo statuto comunale”
I dubbi sollevati dall'opposizione sono stati respinti dalla maggioranza, seconda la quale «lo statuto comunale è più debole delle leggi vigenti»
«Il vicesindaco al terzo mandato è incompatibile con lo statuto comunale». La denuncia arriva da Uniti per San Giorgio, principale gruppo di opposizione uscito dalle urne delle ultime elezioni a San Giorgio su Legnano, che durante l’ultima seduta del consiglio comunale cittadino ha sollevato dubbi rispetto all’assessorato assegnato dal sindaco al suo predecessore Walter Cecchin.
Al centro delle obiezioni mosse dalla civica di centrodestra l’articolo dello statuto in base al quale “chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di assessore non può essere nel mandato successivo ulteriormente nominato assessore“. «Nella seduta consiliare il nostro capogruppo (Adriano Solbiati, ndr) ha evidenziato che la nomina del vicesindaco al terzo mandato è incompatibile con lo statuto comunale approvato con ampia maggioranza del consiglio comunale nel 2006 – sottolinea il consigliere Samuele Trevisan -. Nel merito l’articolo 42 comma 3, che recita: “Chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di assessore non può essere nel mandato successivo nominato assessore”. Questa regola fu inserita nello statuto dalla larga maggioranza dei consiglieri per garantire il ricambio alla governance comunale. Pertanto abbiamo dato indicazione al neo sindaco o di modificare lo Statuto o di revocare la nomina dell’assessore e vice sindaco: a lui la scelta».
Diversa l’interpretazione fornita dalla maggioranza, che comunque non esclude di mettere mano allo statuto. «Lo statuto comunale è più debole rispetto alle leggi vigenti chiaramente – è la replica del primo cittadino Claudio Ruggeri -: Walter Cecchin ha potuto candidarsi senza problemi e diversamente, come ha fatto presente in consiglio comunale il nostro capogruppo (Giovanni Morelli, ndr), anche il sottoscritto dopo due mandati da assessore avrebbe dovuto passare a fare altro e non il sindaco. Sarà nostra premura comunque andare eventualmente a sistemare lo statuto».
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