Uniti per San Giorgio contro le ciclabili di via Dalla Chiesa, via Udine e via Trieste: “Progetto da rivedere”
La civica di centrodestra dai banchi dell'opposizione chiede alla giunta di rivedere il progetto delle ciclabili sulla base delle indicazioni dei residenti
«Progetto da rivedere». Uniti per San Giorgio, principale gruppo di opposizione uscito dalle urne delle elezioni amministrative dello scorso giugno, “boccia” le ciclabili realizzate in paese grazie ai fondi ottenuti da Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, Legnano, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese dall’allora Ministero dell’Ambiente per il progetto “L’Alto Milanese va in mobilità sostenibile”.
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«Riteniamo che il progetto approvato dalla precedente amministrazione sia da rivedere in molte delle sue parti sia nell’ambito della sicurezza stradale, sia dal punto di vista delle esecuzione dei lavori assolutamente insoddisfacente, sia dall’impatto significativo causato ai residenti di alcune vie coinvolte al progetto – sottolinea il capogruppo di Uniti per San Giorgio Adriano Solbiati -. Iniziamo da via Alberto dalla Chiesa, provenendo da Canegrate: troviamo una similitudine e una continuità costruttiva della pista ciclabile, ma con una sede stradale molto più stretta eliminando di fatto quei pochi posteggi davanti alla abitazioni e soprattutto alla impresa commerciale. Manca a nostro avviso la segnaletica verticale da posizionare all’inizio dei cordoli. Arrivati all’intersezione con via del Campaccio, la pista ciclabile sparisce nel parchetto di fronte.
«Nonostante sia un progetto sovracomunale, un ciclista proveniente da fuori comune non trova continuità perché non trova indicazioni di nessun genere per proseguire nel suo percorso – aggiunge il consigliere di opposizione, sottolineando che proprio mentre nei giorni scorsi scattava le foto delle ciclabili presenti in galleria un automobilista ha urtato il cordolo di separazione facendo scoppiare il pneumatico in via Trieste all’angolo con via Rimembranze -. Ipotizziamo allora che il ciclista abbia fortuna e continui la sua pedalata nell’attraversare il parchetto: si ritroverà in via Don Luigi Sturzo, senza indicazioni e senza quella “protezione” (secondo il progetto) del limite dei 30 km orari alle auto. Ma l’intuizione del ciclista non termina e proseguendo casualmente nella pedalata si ritroverà in via Trieste, ma su una pista ciclabile con diverso manto stradale, mal costruita, con rattoppi su tutta la lunghezza della strada, senza segnalazioni verticali di alcun tipo, invasa da mesi da erbacce nonostante avessimo denunciato l’incuria di questo tratto stradale sin dalla campagna elettorale».
Insomma, per Uniti per San Giorgio al progetto per le ciclabili serve una revisione completa. «Pensavamo che questo progetto fosse stato condiviso con i residenti nell’assemblea pubblica che si è tenuta in sala consiliare l’11 ottobre 2019, definita dall’amministrazione precedente “confronto molto costruttivo, che ha determinato scelte progettuali poco impattanti” – conclude Solbiati -. Invece veniamo a conoscenza che addirittura in questi giorni sono state raccolte decine di firme da parte dei residenti per rivedere in alcuni aspetti sostanziali il progetto. Pertanto chiediamo all’attuale amministrazione, la stessa di prima, di valutare al più presto le indicazioni richieste dai residenti, di provvedere con solerzia a istallare la segnaletica verticale di ingombro carreggiata e segnalazione turistica, di contestare all’impresa esecutrice dell’opera l’esecuzione dei lavori su via Trieste, di eseguire lo sfalcio dell’erba sullo stesso tratto sia sulla pista ciclabile sia sul marciapiede».
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