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Bollette triplicate, a Parabiago la panetteria Cunsolo apre solo la mattina: “Non si può lavorare in perdita”

Gli aumenti dell'energia, punta dell'iceberg dopo un anno di rincari per il settore, hanno spinto Matteo Cunsolo ad esporre la bolletta in vetrina

Il pane per la pace del panificatore Matteo Cunsolo di Parabiago

A luglio dello scorso anno la bolletta dell’elettricità ammontava a 1.600 euro, dodici mesi dopo il consumo è rimasto lo stesso ma la spesa è più che triplicata e supera i 5mila euro. E questa è solo la punta dell’iceberg dei rincari che rendono ogni giorno più difficile alzare la saracinesca non solo alle grandi aziende ma anche, anzi soprattutto, ai negozi di vicinato. Così Matteo Cunsolo, panificatore della città della calzatura e presidente dell’Associazione Panificatori di Milano e Provincia e del Richemont Club Italia, quella bolletta ha deciso di metterla in vetrina aderendo all’iniziativa promossa da Confcommercio per dare voce alla situazione sempre più insostenibile con cui i commercianti si trovano a fare i conti.

«Da un anno a questa parte nel mio settore ci sono stati aumenti di ogni genere, dallo zucchero al lievito, dalla farina alla carta, e ora è arrivata la “mazzata” finale con elettricità e gas – spiega Cunsolo -: come possiamo assorbire questi aumenti? Non possiamo certo aumentare il prezzo del pane da una media di 5 euro al chilogrammo a 15 euro, sarebbe assurdo: il prezzo può salire di 10 o 20 centesimi, al massimo di 50, aumento già non indifferente, ma la differenza? Metterla di tasca nostra significa non solo ridurre gli utili ma arrivare ad un segno meno e chi lavorerebbe per spendere dei soldi?».

cunsolo caro bollette

La situazione della panetteria di Matteo Cunsolo, che per il suo “Pane per la pace” in Ucraina nei mesi scorsi era stato insignito del premio Rosa Camuna dalla Regione Lombardia, non è certo un caso isolato. Lo dimostrano, giusto per fare qualche esempio, l’invito ai clienti del titolare della libreria Ubik di Legnano a portare una torcia da casa, la bolletta in vetrina del Centro Pertini e le innumerevoli testimonianze affidate ai social, come quella del Mulino BeerBanti di Canegrate. Per ora i commercianti stanno cercando, come si suol dire, di metterci una pezza, ma è evidente che il tempo per trovare una soluzione ormai è già scaduto e anche i supplementari sono agli sgoccioli.

«Per me fare il pane è una missione, vuol dire dare un servizio perché parliamo di qualcosa di cui abbiamo bisogno ogni giorno – aggiunge Cunsolo -, e prima proprio per questo motivo la panetteria rimaneva aperta anche al pomeriggio: al momento, però, con i costi che ci sono, il volume di lavoro pomeridiano non giustifica l’apertura, anche perché non possiamo stare con le luci spente o, quando fa caldo, senza aria condizionata e tolte le spese non rimarrebbe nulla. Dovremo valutare anche altri interventi, come il taglio dell’orario di lavoro dei dipendenti, ma loro stessi nella vita privata stanno subendo gli effetti di questi aumenti e sarebbe un altro tassello di un domino che sta distruggendo l’economia. Domani sarà già tardi: se non si interviene subito molte aziende saranno costrette a chiudere, un aumento del 300% non può essere ammortizzato».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Settembre 2022
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