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Tracce di medicinali in un pozzo dell’acqua a Nerviano, il sindaco: «Situazione già risolta»

La situazione del pozzo dell'acqua è finita al centro di un'interrogazione presentata dal capogruppo di Lega, GIN e Con Nerviano Massimo Cozzi

Econews Generico

Pozzi dell’acqua ancora sul banco degli imputati nel Legnanese. Era già successo a fine giugno a Rescaldina, dove un pozzo dell’acqua è stato temporaneamente chiuso dopo che attraverso i controlli periodicamente effettuati da Cap Holding, gestore del servizio idrico integrato nella città metropolitana di Milano, era stata rilevata la presenza di Mebicar, un farmaco ansiolitico, sopra la soglia massima prevista. E ora un episodio analogo è stato registrato anche a Nerviano, dove però non è stato necessario arrivare alla chiusura e i valori sono rientrati nella norma già dall’analisi di un secondo campione raccolto nella stessa giornata.

Stavolta il farmaco “incriminato” è il pentilenetetrazolo, uno stimolante circolatorio e respiratorio che in alti dosaggi può provocare attacchi di convulsioni, usato in Italia in combinazione insieme ad altri principi attivi come sedativo della tosse. Lo scorso 27 luglio, infatti, la sua presenza è stata rilevata in misura superiore alle soglie consentite in un campione di acqua prelevato dal punto di controllo in via per Lainate, lungo la SP 109, con relativa comunicazione del direttore dell’unità operativa complessa Igiene Alimenti e Nutrizione di ATS Milano Ovest ad Amiacque e a Piazza Manzoni.

E proprio da questa comunicazione è scaturita un’interrogazione presentata dall’ex sindaco Massimo Cozzi. «Il campione è risultato non conforme agli standard di potabilità fissati dalla normativa vigente in materia di acqua destinata al consumo umano – si legge nel documento predisposto dal capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano -, essendo stata riscontrata la presenza di Pentylenetetrazole nella concentrazione di 0,11 microgrammi per litro, superiore al corrispondente valore di parametro. Si chiede di sapere gli sviluppi in merito e se la situazione è rientrata, come naturalmente si auspica, nei parametri della normalità».

«Si tratta di un evento accaduto il 27 luglio e risolto nella stessa giornata da Cap Holding attraverso il ripristino di uno dei due filtri che si era guastato – ha replicato la prima cittadina Daniela Colombo -. Hanno fatto un campionamento lo stesso giorno e i valori erano nella norma. Il 29 hanno rimesso in esercizio il secondo filtro e rifatto il campionamento, anch’esso nella norma. Francamente non capisco il senso di un allarmismo dopo oltre 15 giorni dall’evento, peraltro prontamente risolto. Evidentemente in assenza di argomentazioni ogni situazione diventa un pretesto per cercare visibilità laddove del caso non c’e nemmeno l’ombra».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Agosto 2022
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