Elezioni, Unione Popolare sceglie Stefano Amann nel Legnanese
Dalle 8 del 21 alle 20 del 22 agosto i partiti dovranno presentare al Viminale i nomi del candidati per i vari collegi in vista delle prossime elezioni
Si avvicinano le prossime elezioni politiche, le prime nella storia repubblicana in versione autunnale. E si avvicina anche la prima scadenza per i partiti, che tra le 8 di venerdì 12 e le 16 di domenica 14 agosto dovranno depositare al Ministero dell’Interno i simboli dei partiti intenzionati a presentarsi alla tornata elettorale, mettendo nero su bianco coalizioni e programmi.
Detto che i contrassegni dovranno essere sottoposti alle verifiche del caso, la curiosità è comunque innegabilmente tutta per la seconda delle scadenze ormai alle porte: quella che prevede che dalle 8 del 21 alle 20 del 22 agosto i partiti debbano presentare al Viminale i nomi del candidati per i collegi uninominali e le liste bloccate per i collegi plurinominali. Candidati che, peraltro, per la prima volta saranno gli stessi per tutti i comuni del Legnanese anche ai collegi uninominali come risultato della revisione della geografia del voto innescata dal taglio dei parlamentari.
Per il nostro territorio il primo nome, al netto della raccolta firme ancora in corso, c’è già: è quello di Stefano Amann, 45 anni, dipendente di un’azienda di trasporti e logistica per la quale si occupa di spedizioni di farmaci in tutto il mondo. Iscritto alla FILT-CGIL e all’ANPI e con trascorsi politici nella città dove abita, Pregnana Milanese, dove dieci anni fa si è anche candidato alle elezioni come sindaco, rappresenterà Unione Popolare – Con De Magistris nella corsa ai seggi alla Camera assegnati con il sistema maggioritario e si presenta facendo parlare per sé i punti focali della proposta del suo partito.
«È essenziale dare risorse concrete ai lavoratori alle lavoratrici e alle famiglie, grazie ad una vera progressività fiscale: chi ha di più paghi di più, chi ha poco paghi poco – sottolinea Amann -. Dobbiamo abolire i contratti di lavoro precari, perché sono una forma di sfruttamento legalizzata e perché, dopo 20 anni, è oramai chiaro che non servono nemmeno a creare occupazione (la disoccupazione è altissima). C’è tantissima gente obbligata a lavorare con false partite IVA, imposte loro dalle aziende per eludere la normativa fiscale e previdenziale: una scandalosa ingiustizia che deve essere fermata. Al contempo ci sono vere partite IVA che non hanno alcuna forma di protezione sociale».
«Abbiamo infrastrutture di trasporto insufficienti: lavoratori e lavoratrici pendolari sono costretti a viaggiare su treni cancellati, in ritardo, rotti, senza posti sufficienti. Vogliamo dire una volta per tutte che così non va e serve potenziare il sistema ferroviario? Nessuno lo ha fatto fino ad oggi. Nel nostro territorio aziende chiudono a causa della crisi economica, molte altre invece per convenienza spostano la produzione: dobbiamo impedire che le nostre vite siano decise a tavolino da chi ha a cuore solo il profitto. Nessuno, fino ad oggi, ha fatto qualcosa per difendere il lavoro».
Ci sarà ancora da aspettare, invece, per conoscere i nomi degli altri candidati e per toccare quindi con mano quanto di “locale” ci sarà nelle liste. Attesa che non sarà ancora lunga per il Movimento 5 Stelle, che il 16 agosto darà il via alle parlamentarie per le prossime elezioni: quattro anni fa i pentastellati alla Camera avevano puntato su Riccardo Olgiati, già consigliere comunale a Legnano e poi eletto in quella tornata deputato ma nei collegi plurinominali, che per il momento non scioglie le riserve su un’eventuale ricandidatura.
Anche il centrosinistra, che allora si presentava con una coalizione molto diversa da quella con cui salvo ribaltoni comparirà il 25 settembre sulle schede elettorali, nel 2018 aveva puntato per Montecitorio su un volto noto della politica nel Legnanese: Monica Berna Nasca, più volte consigliera comunale nelle file del Partito Democratico e oggi assessore a Legnano dopo i trascorsi nella giunta di Dairago. Tuttora qualche nome noto alla politica locale nelle segreterie di partito viene ventilato – non è ancora chiaro se per i collegi uninominali o per quelli plurinominali -, ma nessuno si sbilancia. Come a dire: “Decide Roma”.
Scelta diversa per il centrodestra, allora a trazione leghista e oggi dominato da Fratelli d’Italia, che quattro anni fa aveva scelto candidati di profilo nazionale, come Ignazio La Russa e Michela Vittoria Brambilla: scelta che ormai a giorni sarà chiamata alla prova della riconferma o al cambio di rotta.
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