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Guerra in Ucraina: sono 13 i profughi a Canegrate, 21 sono rientrati

Si tratta di sette donne e sei bambini arrivati sul territorio quando è scoppiata la guerra. Una donna in fuga ha bussato alla porta di Canegrate proprio in questi giorni

solidarietà ucraina

Tredici i profughi ucraini attualmente accolti a Canegrate. Si tratta di sette donne e sei bambini arrivati sul territorio lo scorso febbraio, quando è scoppiata la guerra, che in questo momento stanno cercando di capire quale sarà il loro futuro. La situazione però è in continua evoluzione: dopo diverse settimane di fermo il Comune ha registrato, proprio ieri lunedì 11 luglio, un nuovo arrivo. Nel contempo sono 21 i cittadini ucraini (sempre tra donne e bambini) che in questi mesi hanno lasciato Canegrate per rientrare sul territorio ucraino, oppure per raggiungere conoscenti o famigliari in altri posti.

Sono questi i numeri dell’accoglienza a Canegrate: dati parziali perchè, come ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Franca Meraviglia «non contano coloro che hanno aperto le loro porte senza segnalarlo al Comune».

Sempre secondo il bilancio, presentato durante l’ultimo Consiglio Comunale di Canegrate (tenutosi lunedì 11 luglio), solo per una madre con bambino è stato attivato il «sistema di accoglienza più articolato». Mamma e figlio sono stati collocati in un monolocale che rientra nella rete di accoglienza con capofila Legnano, ossia, il Cas (centro di accoglienza straordinaria). «Non avendo altre locazioni a disposizione – spiega Meraviglia – è stato possibile offrire una sola abitazione Cas». Tutti gli altri profughi sono ospitati da privati di questi due usufruiscono del servizio offerto dalla mensa solidale. I bambini sono stati tutti coinvolti nel sistema scolastico: quattro hanno seguito la Dad della scuola Ucraina, uno è stato introdotto alle medie ed un altro nella scuola dell’Infanzia.

«Non ci siamo mai fermati e non ci siamo abituati alle notizie riguardanti i conflitti tra Ucraina e Russia – afferma Meraviglia -. Nei limiti delle nostre possibilità e con il supporto della rete sovracomunale, continuiamo nella nostra attività di accoglienza. Speriamo che la guerra finisca al più presto. In ogni caso sino a quando ce ne sarà bisogno le nostre porte resteranno aperte».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Luglio 2022
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