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Primi profughi dall’Ucraina alla casa per l’emergenza abitativa di Nerviano, in paese sono 40 in tutto

Nel weekend la Casa per l'emergenza abitativa di Garbatola ha accolto i primi quattro profughi dall'Ucraina. Altri sei i posti in via San Francesco

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Primi profughi dall’Ucraina alla Casa per l’emergenza abitativa di Nerviano. Nel fine settimana le porte di via San Francesco si sono aperte per accogliere quattro cittadini ucraini fuggiti dalla bombe e dai venti di guerra che sono tornati a spazzare l’Europa dopo quasi 80 anni di pace, concretizzando il percorso avviato nei mesi scorsi con la sistemazione dell’immobile che vedeva come primo sbocco naturale proprio la risposta all’emergenza ucraina.

L’arrivo dei profughi era stato anticipato durante l’ultima seduta del consiglio comunale cittadino, quando la struttura di Garbatola era finita al centro del dibattito “per mano” di un’interpellanza di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano a firma dell’ex sindaco Massimo Cozzi, che chiedeva conto degli interventi apportati alla struttura, delle persone ospitate e di quelle in generale accolte dai privati cittadini nel territorio comunale «per avere un quadro completo della situazione», chiedendo anche chiarimenti sul futuro ipotizzato per la Casa per l’emergenza abitativa dall’amministrazione.

«Se il 2022 non ci avesse portato la guerra in Europa la Casa per l’emergenza abitativa sarebbe sicuramente stata un elemento di discontinuità rispetto alla precedente amministrazione – ha sottolineato durante la seduta consiliare l’assessore ai servizi sociali Carolina Re Depaolini -. Con l’avvento della guerra e le sue ripercussioni in termini di profughi abbiamo fatto delle riflessioni diverse. Il comune è intervenuto con la sanificazione e pulizia profonda, piccole manutenzioni e la tinteggiatura in modo tale da rendere usufruibili gli spazi. Successivamente la cooperativa Intrecci ha provveduto all’acquisto degli arredi e di tutto ciò che è necessario e utile a rendere vivibile la casa, che ad oggi è autorizzata a funzionare per dieci persone».

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I primi quattro profughi, che in realtà si trovavano già in paese ed erano ospitati da una famiglia, si fermeranno però solo temporaneamente in via San Francesco. «Queste persone sono destinate ad entrare nell’altro CAS che insiste sul nostro territorio – ha spiegato Re Depaolini -, in un’abitazione sequestrata alla criminalità organizzata che non è ancora nelle disponibilità dell’ente e che in virtù di alcuni di problemi tecnici connessi a delle utenze e a tutta una serie di attività di tipo burocratico attualmente non può essere vissuta».

In tutto i cittadini ucraini in fuga dalla guerra che sono passati da Nerviano in questi mesi sono 49: nove di loro hanno poi trovato altre collocazioni o hanno deciso di tornare in Ucraina, quindi ad oggi sono in 40 i profughi ospitati dalle famiglie del paese. I nomi dei sei ucraini che si aggiungeranno ai primi inquilini della Casa per l’emergenza abitativa, peraltro, sono già noti alla cooperativa Intrecci, ma al momento ci sono «difficoltà ad interloquire con i servizi sociali dei comuni afferenti a dove oggi abitano queste persone», come ha spiegato l’assessore alla partita in consiglio comunale, preannunciando l’intenzione di farsi dare i nominativi dei comuni interessati per confrontarsi con gli assessori. «Il comune di Nerviano ha messo in stand by un’attività importante in termini di emergenza abitativa per i cittadini nervianesi quindi abbiamo l’assoluta volontà di approfondire con i comuni che stanno un po’ tenendo in sospeso la situazione perché è inaccettabile che ci sia una struttura tolta ad altre necessità e ci si permetta il lusso di non rispondere a delle interlocuzioni che non vogliono fare altro che dare una risposta a delle persone in difficoltà».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Giugno 2022
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