Rescaldina punta su un bando regionale per portare in paese un centro di riutilizzo
Il centro di riutilizzo dovrebbe occupare una superficie di circa 325 metri quadri e trovare "casa" nell'attuale piattaforma ecologica di via Melzi
Rescaldina punta su un bando regionale per portare in paese un centro di riutilizzo, struttura che punta a superare la cultura dell'”usa e getta” e promuovere il riutilizzo dei beni usati prolungandone la vita e riducendo la quantità di rifiuti da avviare allo smaltimento, sostenendo così anche le fasce della popolazione più fragili che potrebbero ottenere attraverso il centro beni usati ma funzionanti e in buone condizioni.
Nei piani di Piazza Chiesa il nuovo centro dovrebbe occupare una superficie di circa 325 metri quadri e trovare “casa” nell’attuale piattaforma ecologica di via Barbara Melzi, nell’ottica di creare una sorta di filiera che offra al paese «un unico centro integrato per la gestione ed il riutilizzo dei prodotti». L’idea dell’amministrazione “targata” Vivere Rescaldina” è quella di realizzare un’area coperta di poco più di cento metri quadri da destinare a deposito degli oggetti che verranno conferiti – che non verranno trattati ma solamente posizionati sugli scaffali in attesa di essere prelevati dai cittadini che intendono riutilizzarli – e un piazzale da circa 220 metri quadri.
Il nuovo centro di riutilizzo rappresenterebbe un passo avanti nella direzione “green” già intrapresa grazie ai risultati ottenuti con la raccolta differenziata, che da quattro anni vedono Rescaldina premiata come Comune Riciclone. «Nel corso degli ultimi anni – si legge infatti nella delibera di giunta che ha approvato il progetto di fattibilità per la nuova struttura in vista della partecipazione al bando – la percentuale di raccolta differenziata è notevolmente aumentata grazie a numerose campagne di sensibilizzazione messe in atto dall’amministrazione comunale unitamente ai gestori del servizio di igiene urbana. È intenzione dell’amministrazione comunale migliorare sempre più la riduzione della produzione dei rifiuti ottimizzandone le operazioni di riutilizzo».
Anche Busto Garolfo nelle scorse settimane aveva deciso di “scommettere” sul bando promosso dal Pirellone per portare in paese un centro del riuso, il primo sul territorio che afferisce al Consorzio dei comuni dei Navigli, andando così a mettere a disposizioni anche degli altri enti locali un servizio sovracomunale.
Busto Garolfo punta su un bando regionale per portare in paese un centro di riuso
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